VIDEO | Il gip del tribunale di Lamezia Terme ha fissato l'udienza preliminare per il prossimo 22 settembre
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La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto il rinvio a giudizio per Carmelo Furci, coinvolto nell'operazione Buitre Malo messa a segno dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme. Furci è accusato di usura continuata a danno di cinque vittime, detenzione di esplosivi, detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il Gip del Tribunale di Lamezia Terme ha fissato l'udienza per il prossimo 22 settembre.
L'arresto
L'indagato fu arrestato la mattina del 12 novembre 2019 dai militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme, su ordine del Gip Emma Sonni, emesso dal Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio e del sostituto procuratore, Giuseppe Falcone. L’ordine di custodia cautelare fu emesso perchè in quella fase delle indagini Furci fu condotto in carcere in quanto ritenuto responsabile dei reati di usura ed estorsione commessa a danno di due commercianti lametini, ai quali aveva erogato prestiti per un ammontare complessivo di 100.000 euro al tasso di interesse del 121% annuo e per ottenere la restituzione del denaro non aveva esitato a minacciarli di morte.
Santa Barbara
Nel corso delle operazioni, i finanzieri eseguirono poi diverse perquisizioni presso appartamenti in uso all’indagato, che consentirono il rinvenimento di un vero e proprio arsenale, costituito da sette pistole, due revolver e cinque semiautomatiche, tutte perfettamente funzionanti. Inoltre, furono rinvenuti dieci alimentatori delle armi e complessive 645 munizioni di vario calibro, oltre sette quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, ed un ordigno esplosivo costruito artigianalmente del peso di circa ottocento grammi, avente caratteristiche di micidialità perchè di elevata potenzialità lesiva, materiale che avrebbe potuto arrecare notevoli danni al condominio di via Po’ in cui venivano illegalmente detenuti ed alle persone.
Denaro contante
In quelle circostanze gli investigatori rinvenivano anche 167.000 euro in contanti, dei quali 165.000 suddivisi in 31 mazzette confezionate “sottovuoto”, abilmente occultate in un intercapedine di un mobile e 12 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana ed indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria. A seguito dell’arresto la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti patrimoniali in esito ai quali è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca di due autovetture e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 300.000 euro.
L’arresto di Carmelo Furci, eseguito a poche ore dallo scrutinio delle elezioni comunali suscitò polemiche a livello politico, sfociate anche in querele.
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