«Penso che non posso rimanere in silenzio per rispetto di tutti non solo dei cittadini di Riace ma tantissime persone che in tutti questi anni si sono legati ad un sogno di utopia sociale e avanguardia politica».

Assegna a Facebook il suo sfogo Mimmo Lucano, primo cittadino di Riace, la città dell’accoglienza. A causa di una registrazione rubata che in queste ore sta circolando sul web con cui qualcuno ha tentato di accusare il sindaco di aver pilotato un appalto, Lucano decide di rassegnare le dimissioni. Al centro della vicenda una telefonata tra il sindaco e gli ex assessori Maurizio Cimino e Renzo Valilà e la discussione relativa a un finanziamento per interventi contro il dissesto idrogeologico.


«Nella registrazione stavo spiegando come da un contributo regionale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico lungo il torrente che attraversa Riace marina era possibile valorizzare la superficie da mettere in sicurezza e renderla fruibile per attività ricreative, scolastiche, sportive. Addirittura nel futuro con uno specifico contributo sarebbe stato possibile completare l'opera è farla diventare un vero campo sportivo per fare felici i ragazzi di Riace e i numerosi ragazzi che vengono da ogni parte del mondo. A chi da fastidio? Non ho chiesto a nessuno niente, incarichi, ruoli, candidature. Ho sempre rifiutato – continua Lucano - proposte politiche anche insistenti. Continuo a fare il sindaco di strada in mezzo alle difficoltà e ai problemi di tutti per immaginare un riscatto ed un futuro possibile di questa terra avvolta da contraddizioni e afflizioni».


«Se ci sono delle incertezze è giusto che devono emergere e prenderne atto». Annunciando le sue dimissioni, Mimmo Lucano precisa che comunque «non sono irreversibili, ho tempo 20 giorni per una decisione definitiva; metto nelle mani dei consiglieri comunali la decisione su di me e sul mio operato» e invita la cittadinanza a partecipare ad un'assemblea pubblica convocata per il prossimo 30 dicembre « per discutere a cuore aperto con tutti e arrivare ad una decisione definitiva».