Ferdinando Rombolà si trovava sotto l’ombrellone con moglie e figlio quando un uomo sparò a bruciapelo e lo uccise. Ecco i particolari della sentenza
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La Corte d'assise d'Appello di Catanzaro ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado sull'omicidio di Ferdinando Rombolà, ucciso il 22 agosto 2010 a Soverato mentre era in spiaggia insieme alla moglie ed al figlio di un anno e mezzo.
I giudici hanno confermato l'ergastolo per Procopio Fiorito e Michele Lentini, ritenuti i mandanti dell'agguato, mentre Antonio Pantaleone Gullà, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, è stato condannato a 30 anni di reclusione dopo l'ergastolo del primo grado. Rombolà aveva 40 anni e morì sotto il suo ombrellone: un motociclista, col volto coperto da un casco, gli sparò a bruciapelo quattro colpi di pistola calibro 7.65.
Da subito gli inquirenti ritennero che l'omicidio fosse legato alla faida dei boschi che, nei primi mesi del 2010, aveva provocato oltre quindici vittime.