I carabinieri di Pesaro e della stazione di Borgo Santa Maria hanno arrestato, in seguito ad ordinanza di custodia cautelare, Dante Mannolo, 51 anni, calabrese di Cropani Marina. È accusato, insieme ad altri 4 complici solo denunciati a piede libero, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla bancarotta fraudolenta e documentale. Gli inquirenti sanno che l'uomo aveva legami, ma non affiliazione con dei clan della 'ndrangheta, alcuni dei quali sono omonimi.


L'imprenditore calabrese, con precedenti di poco conto e comunque non organico o coinvolto in azioni delle organizzazioni criminali, avrebbe distratto insieme alle altre quattro persone, tutte indagate per gli stessi reati, almeno 500 mila euro dai magazzini della Eurodistribuzione srl, società di commercializzazione di prodotti alimentari, con sede a Pesaro.


L'attività era cominciata nel 2015 e nei primi mesi la società pagava regolarmente i fornitori, ma poi pur continuando ad acquistare aveva smesso di pagare. La merce spariva dal magazzino, diretta verso la Calabria. In pochi mesi, la Eurodistribuzione ha truffato così 90 fornitori, tra cui grandi aziende come Ferrero, San Benedetto, caffè Borbone e altri.


I carabinieri hanno scoperto Mannolo per intuito, durante un controllo su una Maserati Ghibli bianca da 80mila euro che avevano visto sfrecciare a Borgo Santa Maria. L'imprenditore era già sotto inchiesta a Bari per fatti analoghi. Il controllo è stato approfondito ed è saltato fuori il legame con l'Eurodistribuzione, fallita nel 2017: lo stesso imprenditore è stato dichiarato fallito in proprio su richiesta del pm il 31 ottobre 2018 quale socio occulto. Della merce e dei soldi nessuna traccia.


Stamane il procuratore di Pesaro Cristina Tedeschini, illustrando l'operazione insieme al sostituto procuratore Maria Letizia Fucci e ai carabinieri di Borgo Santa Maria con il maresciallo Antonio Rappa, il capitano Massimiliano Iori e il maggiore Patrizia Gentili, si è soffermata sull'importanza del controllo del territorio da parte dei carabinieri: «Grazie alla capacità di uomini che sanno cosa significa cogliere i particolari delle situazioni che si presentano davanti ai loro occhi, abbiamo saputo fronteggiare un'indubbia infiltrazione criminale con legami che ci portano in Calabria. Perché fossero venuti a Pesaro, quali appoggi hanno avuto, che cosa avessero deciso di fare ancora, sarà materia di ulteriore indagine».