La Guardia di Finanza ha esaminato un’ampia documentazione, scoprendo che alcuni collaboratori amministrativi avrebbero assegnato in modo illecito indennità ad altri dipendenti
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La Procura di Cosenza ha concluso l'inchiesta sulla presunta truffa ai danni dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, che, secondo gli inquirenti e la polizia giudiziaria, sarebbe stata perpetrata da nove dipendenti. Si tratta di prestazioni lavorative – nello specifico turni festivi e straordinari notturni – regolarmente retribuite ma, secondo i detective della Guardia di Finanza di Cosenza, mai effettivamente svolte. L’indebita percezione di somme di denaro da parte del personale dell’AO si sarebbe verificata tra il 2020 e il 2023.
Truffa all'Azienda Ospedaliera di Cosenza: il lavoro investigativo della Finanza
A seguito delle acquisizioni presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, la Guardia di Finanza ha analizzato un’ampia documentazione, rilevando che alcuni collaboratori amministrativi avrebbero indebitamente erogato indennità a favore di altri dipendenti. Le somme percepite riguardavano turni festivi, straordinari, notturni e reperibilità non effettivamente svolti.
L’analisi delle buste paga e dei dati di timbratura ha evidenziato che gli indagati avrebbero ricevuto compensi indebiti, sia per straordinari mai effettuati – spesso in quantità significative – sia per prestazioni liquidate in periodi in cui il dipendente risultava addirittura in malattia.
La confessione di Giuseppe Ippolito
Uno degli elementi di novità rispetto a dieci mesi fa è costituito dalle confessioni di Giuseppe Ippolito, figura centrale dell’inchiesta. In qualità di assistente tecnico dell’Ufficio Gestione Risorse Umane, avrebbe inserito manualmente dati falsi per simulare la presenza in ufficio dei dipendenti coinvolti. Il sospetto è che questi ultimi abbiano successivamente ricambiato il favore, versandogli una percentuale delle somme sottratte all’Azienda Ospedaliera. Ippolito aveva confessato le presunte condotte illecite al pubblico ministero Antonio Bruno Tridico.
L'indagine ha avuto origine alla fine del 2023, quando l'allora commissario straordinario Vitaliano De Salazar, notando gravi anomalie nelle buste paga di alcuni dipendenti, ha deciso di presentare un esposto alla Procura.
Gli indagati e le prossime fasi dell'inchiesta
Nel registro degli indagati compaiono i nomi di Francesco Verrino, Luigi Pellegrino, Roberta Chiarello, Franco Perri, Roberto (Vincenzo F.) Sacco, Giuseppe Ippolito, Francesco Bonanno e Francesco Crugliano.
I dipendenti coinvolti avranno la possibilità di sottoporsi a interrogatorio o depositare una memoria difensiva. Trascorsi i venti giorni previsti dalla legge, la Procura di Cosenza procederà con le proprie valutazioni di competenza.