VIDEO | Maxi operazione dei carabinieri tra Campania, Puglia e Calabria: sequestri a Cassano allo Jonio e Villapiana. Scarti speciali abbandonati in capannoni e aree agricole. Nove gli arresti, più di trenta le persone indagate
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Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza energetica di Napoli, stanno dando esecuzione a numerose ordinanze cautelari personali e reali, disposte dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, a carico di un gruppo di imprenditori resisi responsabili di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, provenienti prevalentemente dalla regione Campania.
Circa 4000 le tonnellate di rifiuti speciali abbandonati dall'organizzazione criminale in capannoni in disuso della provincia di Taranto e Matera e in aree agricole della provincia di Cosenza. Ottanta i Carabinieri del Noe e dell'Arma territoriale impegnati nell'operazione.
Le indagini
L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Lecce, è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, Bari e Napoli, ed è partita nel giugno del 2023 da indagini e pedinamenti seguiti a casi di abbandono di rifiuti. Le accuse sono di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti. Le province interessate sono Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza , Matera, Campobasso , Viterbo e Potenza. Secondo l'accusa, l'organizzazione smaltiva rifiuti speciali industriali (anche frazione indifferenziata di RSU, nonchè scarti tessili) di origine campana organizzati in balle reggiate, che invece di essere conferiti in siti di smaltimento o recupero autorizzati, venivano trasportati e smaltiti abusivamente in terreni o capannoni abbandonati. Una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che ricomprendeva la fase di consegna, ricezione nonché intermediazione, trasporto e smaltimento abusivo. A Villapiana (CS), Cassano allo Ionio (CS), Ferrandina (MT), Pulsano (TA) sono stati individuati i siti di abbandono.
Arresti e sequestri
Sono 9 le persone arrestate, mentre altre 34 sono denunciate e indagate. Coinvolte e sottoposte a sequestro anche tre società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano (Napoli, Onano (Viterbo), San Martino Valle Caudina (Avellino), tre capannoni industriali, a Pulsano (Taranto) e Cassano allo Ionio (Cosenza), due terreni agricoli in Villapiana (CS), 25 automezzi (rimorchio e motrice). È stato sequestrato anche un milione di euro ritenuto il frutto dell'attività illecita.
Le indagini hanno accertato che i rifiuti venivano corredati di false classificazioni da parte degli impianti di produzione, con redazione di falsa documentazione indicante siti di destinazione inesistenti. Il flusso era prevalentemente dalla Campania, principale area di provenienza dei rifiuti, verso la Puglia dove i rifiuti venivano abbandonati e pure dati alle fiamme in aree anche di particolare pregio naturalistico, affacciate su strade comunali e provinciali. Gli arrestati sono autisti, organizzatori dei trasporti, intermediari e gestori formali e di fatto delle società responsabili.