L'aggressione risale ad aprile del 2024. Ai domiciliari sono finiti Francesco Rango, figlio del boss della cosca degli "zingari", e Giuseppe Bevilacqua. Già svolto l'interrogatorio di garanzia, ora si attende il Riesame
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Due persone - il giovane Francesco Rango, 21enne, figlio di Maurizio (al 41 bis, già capo degli "zingari" di Cosenza), e Giuseppe Bevilacqua, 40enne cosentino - sono state raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale di Catanzaro, per aver pestato ad aprile 2024 il titolare di un noto esercizio commerciale di Cosenza. I due indagati sono attualmente agli arresti domiciliari.
Nel mirino un noto esercizio commerciale di Cosenza
L'indagine è stata condotta dai carabinieri del Reparto Operativo di Cosenza guidato dal Tenente colonnello Dario Pini e dai militari dell'Arma in servizio presso il Nucleo Investigativo di Cosenza, diretto dal Maggiore, Giovanni Piscopo. La Benemerita in pochi mesi ha individuato i presunti autori dell'aggressione a un ragazzo della "Cosenza bene", appartenente a una famiglia che è titolare di un noto esercizio commerciale della città. L'attività tecnica è stata portata avanti anche grazie all'acquisizione delle immagini di video-sorveglianza poste all'esterno del negozio. Il fatto è avvenuto intorno all'una di notte del 18 aprile scorso.
Chi ha coordinato le indagini
L'inchiesta è finita sul tavolo della Dda di Catanzaro, nella persona del procuratore vicario Vincenzo Capomolla, che ha coordinato gli accertamenti investigativi. Il pestaggio, secondo quanto trapela, sarebbe stato eseguito a fini estorsivi. Con modalità tipicamente mafiose riconducibili alla cosca con base operativa in una delle zone di via Popilia, quartiere popolare di Cosenza.
Nuove leve
Un doppio arresto che va nella direzione investigativa già emersa in Recovery, dove nelle carte emerge, lato "zingari", la riorganizzazione della struttura criminale con nuove leve pronti ad occupare gli spazi lasciati vacanti da soggetti arrestati da Testa di Serpente a Reset. I due indagati sono stati già interrogati dal gip di Catanzaro e ora attendono il ricorso al tribunale del Riesame. Rango è difeso dall'avvocato Antonio Quintieri, mentre Bevilacqua è assistito dal legale Francesco Gelsomino.