Il gip ha imposto agli indagati il divieto di avvicinamento alla casa e al luogo di lavoro della vittima
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Divieto di avvicinamento alla dimora ed al luogo di lavoro. È questa la misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Cosenza, su richiesta del procuratore capo Mario Spagnuolo, nei confronti di tre cittadini bengalesi. Nella mattinata è stata la squadra mobile a dare esecuzione dell’ordinanza.
I tre sono ritenuti responsabili di una serie di reati nei confronti un altro uomo, anch’egli di nazionalità bengalese. Da circa un anno, avevano posto in essere nei suoi confronti vessazioni, minacce ed aggressioni così da indurre lo stesso ad abbandonare la sua postazione di lavoro ritenuta dai fratelli vantaggiosa commercialmente. L’obiettivo, pertanto, era quello di appropriarsene con metodologie violente.
I fratelli, ogni qualvolta lo incontravano, lo minacciavano di «tagliargli la testa» e di rivalersi nei confronti delle donne della famiglia, che «avrebbero stuprato» se lui non fosse andato via da Cosenza. A queste minacce sono seguite aggressioni, ultima delle quali nel mese di settembre, allorché era intento a lavorare come ambulante nelle vie centrali della città.
L’esperienza del personale della squadra mobile ha consentito agli investigatori di aiutare l’uomo a superare le paure che lo attanagliavano, inducendolo a raccontare le vessazioni, alle quali era sottoposto, consentendo così di intervenire con tempestività e determinazione nella vicenda, individuando e raccogliendo tutti gli elementi a carico dei fratelli, che, riferiti alla competente autorità giudiziaria hanno consentito l'emissione in brevissimo tempo dell'emanazione della misura cautelare.