«Il terremoto non si prevede, non si sa quando colpirà e dove colpirà. La popolazione si è trovata impreparata - conferma Rossella Palermo, responsabile della comunicazione del gruppo di Protezione civile comunale - perchè giustamente era proprio l'ora di punta in cui si andava a scuola e le persone andavano al lavoro».

 

Comportamenti tutt'altro che razionali, caos e panico. È stata questa la prima reazione della città alla scossa di terremoto che lunedì ha colpito la città, paralizzandola. Studenti e dipendenti si sono riversati nelle strade senza una precisa meta nè adottando le buone pratiche di prevenzione pur contenute nei piani di protezione civile comunali che risultano ancora sconociuti alla gran parte dei cittadini: «Non proprio tutto è andato bene perchè molta delle popolazione non è informata sufficientemente: non sanno cosa fare e dove andare ma, soprattutto, a chi rivolgersi. C'è stata una reazione di panico».

 

Molti, soprattutto tra studenti e dipendenti, hanno atteso l'ordinanza che il sindaco avrebbe diramato da lì a breve nei cortili interni, nei portoni o nelle vicinanze degli edifici pubblici. «Speriamo che le cose che si sono verificate lunedì non si verifichino ancora. È stato un banco di prova per tutti noi, per capire che la macchina della Protezione civile in toto a Catanzaro non è efficientissima».

 

È di stretta attualità, quindi, la campagna informativa promossa su scala nazionale dal dipartimento della Protezione civile e che si è svolta anche questa mattina a Catanzaro con l'obiettivo di far conoscere i piani di prevenzione comunali. «Anche in queste giornate noi diciamo ai cittadini che loro hanno l'obbligo e il diritto di essere informati su quelle che sono le zone di accoglimento, ammassamento e di raccolta nel caso di sisma».