Non vuole destare allarmismo, il presidente dei geologi calabresi, Alfonso Aliperta, ma solo fare presente che non ci sono ricette magiche per affrontare l’eventualità di un sisma di grandi proporzioni, se non affidarsi alla prevenzione, ai piani di emergenza e al costante monitoraggio.

 

La discussione è più che mai attuale perché il terremoto di magnitudo 4.2, registrato il 28 settembre scorso a Palmi, non è rimasto un caso isolato: lo sciame sismico continua a largo della costa palmese, anche se con scosse di minore entità, come quella registrata stamattina di 3.1.

 

«La Calabria meridionale, la provincia di Reggio Calabria – spiega il geologo - sono caratterizzate da una serie di sistemi di faglie che generano eventi sismici di varie entità e quelle che stanno dando origine allo sciame sismico di questi giorni è appunto uno di quei sistemi, che borda parallelamente lato mare il nostro appennino e lungo il quale si stanno verificando questi eventi».

 

«Dobbiamo essere consapevoli di vivere su un territorio a elevato rischio sismico – aggiunge Aliperta - Non possiamo sapere se, come e quando avverrà un terremoto, né l’intensità. Storicamente, però, questa terra è soggetta a un’elevata magnitudo. Basta ricordare il terremoto del 1908, quello dello Stretto. Non è improbabile che questo sistema sia il prolungamento del sistema di faglie dello Stretto; oppure quello del 1783, che ha colpito la piana di Gioia Tauro. Sono tutti eventi sismici di elevatissima magnitudo che fanno di quest’area una delle più soggette a rischio sismico in Europa».

 

Un tema centrale, quando si parla di prevenzione è quello della tenuta e costruzione degli edifici privati. Un tema sul quale è necessario approfondire e porre rimedio in tempi celeri: «I fenomeni naturali come i terremoti – continua il presidente - si combattono con le armi della conoscenza e della scienza. Intanto bisogna che tutti i Comuni siano dotati di piani di emergenze aggiornati e i cittadini sappiano come comportarsi in caso di eventi di questo genere. Quando costruiamo, inoltre, la conoscenza del sottosuolo è fondamentale ed è importantissimo farlo seguendo la normativa antisismica».

 

In questo senso, incide moltissimo il grado di abusivismo riscontrabile sul territorio calabrese. Un dato che «è fonte di preoccupazione – sottolinea Aliperta – da parte delle autorità. A Reggio Calabria, per esempio, siamo in presenza di un 30 o 40% di costruzioni abusive. Dico questo per fare comprendere il grado di incertezza in cui ci muoviamo». L’invito del presidente dell’Ordine dei geologi calabresi è quello di approfittare degli aiuti economici che lo Stato mette a disposizione per adeguare la proprie abitazioni alle norme antisismiche.

 
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