Si è conclusa con una assoluzione e un proscioglimento il procedimento penale a carico di Giovanni Valentino, titolare di uno stabilimento balneare catanzarese, e di Giovanni Mellace, ispettore di polizia; entrambi accusati del reato di tentata concussione. 

In particolare, all'ispettore di polizia si contestava di aver abusato del suo ruolo e dei suoi poteri poiché si era recato allo stabilimento balneare per chiedere ai gestori Matilde Talotta e ad Aniello Grampone informazioni circa la loro presenza negli uffici della polizia giudiziaria e di essere a conoscenza dell'imminente scadenza del contratto di locazione esprimendo la volontà di voler subentrare nella gestione. Giovanni Valentino, titolare del lido, invece avrebbe agito in qualità istigatore e beneficiario della condotta che avrebbe avuto come fine quello di costringere Grampone a non proseguire la sua battaglia giudiziaria contro di lui.

Il gup del Tribunale di Catanzaro, Matteo Ferrante, ha però assolto Giovanni Valentino (difeso dall'avvocato Nunzio Raimondi) che aveva optato per il rito abbreviato mentre ha prosciolto da ogni accusa Giovanni Mellace (difeso dall'avvocato Francesco Gigliotti) che invece aveva deciso di farsi giudicare con rito ordinario. Già il pm, Irene Crea, aveva chiesto l'assoluzione per Giovanni Valentino.

Alla lettura della sentenza, l’avvocato Nunzio Raimondi ha dichiarato: «L’assoluzione per insussistenza del fatto di Giovanni Valentino da un’accusa così odiosa e, perfino, su richiesta del pubblico ministero, apre la strada ad una valutazione sulle ragioni che hanno spinto il denunziante a segnalare all’autorità giudiziaria un fatto del tutto insussistente. Occorrerà valutare i profili di dolo alla luce della molteplicità delle denunzie in precedenza prodotte dal Grampone. Rispetto a tali ragioni il signor Giovanni Valentino valuterà ogni appropriata azione in ogni opportuno sede».