Alla vista dei carabinieri l'uomo si è dato ad una rocambolesca fuga, terminata con la sua caduta sull'asfalto. In manette anche i due che gli avevano ceduto la droga
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Ha tentato di sfuggire all’arresto a bordo del suo monopattino dopo aver comprato della cocaina, ma la fuga di Antonio Larosa, 38enne di Taurianova, già noto alle forze di polizia, è finita su un gradino che gli ha fatto perdere l’equilibro, facendolo cadere a terra. L’uomo è stato quindi arrestato in flagranza nella tarda serata di ieri dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova insieme ai due venditori della droga , Rocco Restuccia , 33 anni, e Francesco Demari, 29enne, entrambi di Rosarno con precedenti di polizia, ritenuti responsabili della compravendita di circa 5 grammi di cocaina in “pietra”, avvenuta nelle strade di Taurianova.
Nel dettaglio, i carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova e della Sezione Radiomobile della Compagnia, durante il servizio di pattuglia, hanno notato un anomalo scambio in strada tra un uomo all’interno di una autovettura e altro a bordo di un monopattino. I sospetti dei militari si sono concretizzati quando, avvicinatisi per il controllo, l’uomo sul monopattino, poi identificato in Larosa, ha iniziato una rocambolesca fuga per strada terminata poco dopo quando il fuggitivo è caduto. I carabinieri hanno quindi prontamente fermato anche l’autovettura, a bordo della quale c'erano i due rosarnesi, e hanno bloccato Larosa che nel frattempo tentava anche di fuggire a piedi.
I militari hanno sottoposto i fermati a perquisizione, rinvenendo nelle tasche di Restuccia e Demari circa 1.000 euro in contanti in banconote di vario taglio, ritenuto provento dell’attività delittuosa, nonché della marijuana nell’autovettura, e proprio nel luogo dove era caduto il taurianovese, una busta in cellophane contenente circa 5 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina “in pietra”, oggetto dello scambio. I tre sono stati tratti quindi in arresto in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacenti, e quindi condotti i due rosarnesi alla casa circondariale di Palmi e l’acquirente taurianovese ristretto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio di convalida.