In linea con le disposizioni del Governo anche la Regione Calabria ha introdotto una serie di misure che intensificano i controlli sulle entrate nella nostra regione il coordinamento con l’ufficio scolastico per il ritorno in aula previsto per il 24 settembre
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La proroga dello stato di emergenza deciso dal Governo ha portato le regioni a adeguarsi ai dettami nazionali. Anche la Regione Calabria, con l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli, ha introdotto tutta una serie di misure che intensificano i controlli sulle entrate nella nostra regione, che siano sbarchi sulle coste o i rientri, e il coordinamento con l’ufficio scolastico per il ritorno in aula previsto per il 24 settembre.
«Allo stato attuale la capacità numerica di processamento dei tamponi giornalieri è pari a 1300 tamponi/giorno per tutto il territorio regionale – si legge nell’ordinanza - Si ritiene che, vista l’attuale situazione epidemiologica regionale, le priorità di screening siano da focalizzarsi sulle persone fisiche in arrivo in regione Calabria e sulle persone che debbano sottoporsi a ricovero programmato presso le strutture sanitarie, ovvero a procedure invasive anche non chirurgiche che, nell’ottica della completa e piena ripresa degli accessi alle strutture, deve contribuire a ridurre al minimo il rischio di contagio in detti plessi. Tenuto conto – sottolinea la presidente Santelli – che un numero pari a 300 tamponi debba essere riservato al contact tracing e alle situazioni non programmabili, il restante numero di tamponi può considerarsi effettuabile, per lo screening sui “rientri” e per quello nelle “strutture sanitarie” con una quota pari al 50% per ciascun ambito».
L’ordinanza, però, tratta anche la spinosa questione degli sbarchi sulle nostre coste. «Le attività di screening da eseguirsi in occasione di sbarchi sulle coste regionali – spiega - devono prevedere uno stretto raccordo con l’unità di Crisi Regionale, oltre che con le Prefetture e le Autorità competenti. Deve essere garantita una immediata capacità di intervento in modo da garantire gli interventi di cura necessari e/o sottoporre a screening le persone immediatamente dopo lo sbarco, individuando delle aree di attesa per consentire, all’esito del tampone, l’avvio verso i centri preposti, ovvero i luoghi per l’isolamento domiciliare».
In linea con le disposizioni nazionali, anche l’ordinanza della presidente della Regione Calabria ribadisce l’obbligo delle misure di prevenzione (mascherine e distanziamento) e il divieto di assembramenti.