Stazioni fantasma e disagi per i pendolari sulla fascia ionica catanzarese

VIDEO | Prosegue il nostro viaggio tra gli scali della nostra regione. Impianti malmessi e abbandonati o abitati da persone senza fissa dimora

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di Daniela  Amatruda
13 ottobre 2019
13:14

Il trasporto ferroviario è da sempre lo specchio del paese e delle sue contraddizioni. Basti pensare che proprio la Calabria, una delle regioni con un più marcato peggioramento dei servizi, registra paradossalmente, un costante incremento dei prezzi sui biglietti e sugli abbonamenti.

 


Il nostro viaggio tra le stazioni abbandonate e i disagi dei pendolari calabresi ci porta nella stazione di Catanzaro lido dove incontriamo la presidente dell’Afi - Associazione ferrovia ionica di Catanzaro, Carla Maffei, che, ogni giorno, per lavoro, percorre il tratto ferroviario che porta sino a Crotone.

 

Si tratta della linea Catanzaro lido - Sibari dove nel 2017, grazie a fondi comunitari, erano iniziati i lavori di potenziamento ed elettrificazione con la posa dei primi tralicci. Ad oggi, la situazione è rimasta tale, ma non solo: la linea risulta inaffidabile a causa di continui guasti che provocano rallentamenti e quindi disagi per chi arriva tardi al lavoro o perde le coincidenze. 

 

Ci si chiede dunque cosa sia successo su una linea che doveva essere portata addirittura a rango C, ovvero una linea molto veloce, e che si trova ancora in una situazione in cui mancano i requisiti minimi per garantire ai pendolari un traporto sicuro, una dignitosa mobilità. 

Littorine anni '70

«Nel 2017 ci era stato comunicato che entro il 2019 – ha raccontato Carla Maffei – avrebbero acquistato nuovo materiale rotabile, nuovi treni. Il 2019 ormai volge al termine e noi stiamo ancora viaggiando su littorine che stanno per compiere, quasi tutte, quarant’anni. L’unico cambiamento è stato l’aumento dei biglietti e dell’abbonamento (da 78,20 a 80,20 euro), per avere un servizio uguale a prima. I servizi, infatti, continuano avere le solite problematiche: innanzitutto gli orari dei viaggi perché abbiamo delle fasce orarie che non sono coperte e questo rende difficile, per chi deve prendere coincidenze o si deve spostare per lavoro, potersi muovere liberamente lungo questo tratto».  

 

Sino a Crotone, poche le stazioni funzionanti: «Attualmente sono operative – ha detto la Maffei – quella di Catanzaro, Botricello, Cropani e Crotone. Le altre stazioni come Simeri, Sellia marina, Rocca Bernarda e Cutro sono stazioni fantasma. C’è da sottolineare però che anche in quelle funzionanti, ovvero dove avvengono le fermate, ci sono delle criticità: tranne Catanzaro, nelle altre non ci sono le biglietterie, ma solo quelle automatiche, quindi in caso di disservizio la situazione è più complicata e con un conseguente dispendio di soldi». 

Stazioni abbandonate 

E noi in alcune di queste stazioni fantasma ci siamo andati. Prima tappa, la stazione di Simeri Crichi. È tutto sbarrato, tranne un piccolo cancelletto che porta ai binari. È il deserto più totale. Il cartello che indica la località di Simeri Crichi ci restituisce la fotografia di questo stato di abbandono. La struttura è chiusa con catenacci e le serrande sono tutte abbassate, ma la presenza di qualche panno appeso ci fa intuire che sia diventato il rifugio di qualche persona senza fissa dimora o extracomunitario. 

Ed anche nella vicinissima stazione di Sellia Marina, la situazione non cambia. Anzi. Pare sia abitata da più persone. Per il resto, la stazione è abbandonata a se stessa.

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