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Ore 15 e 30 del pomeriggio. Primi di settembre. In una via centralissima di Lamezia Terme, piena di attività commerciali, due giovani a bordo di uno scooter si affiancano alla macchina di un pregiudicato e sparano alcuni colpi di pistola.
E’ questa la ricostruzione della sparatoria avvenuta ieri nella città della Piana e realizzata grazie all’ausilio di alcune delle diverse videocamere di videosorveglianza in uso nella zona. L’auto, una Seat Leon, era in uso alla compagna del pregiudicato, probabile vero obbiettivo dell’atto intimidatorio. Si tratta del 33enne Luca Torcasio, coinvolto insieme ad altre sei persone nell’operazione ‘Drug Family’ che portò alla luce ad aprile 2015 un sistema di spaccio a gestione familiare.
I due giovani hanno esploso un intero caricatore contro l’auto. In tutto otto proiettili calibro 7.65. Il pregiudicato si trovava in un appartamento al primo piano poco distante da dove l’auto era parcheggiata. Lì viveva dopo essere tornato da poco in libertà e avere scontato parte della pena in carcere e parte ai domiciliari.
Le indagini che portarono al suo arresto erano scaturite dal tentato suicidio di un ragazzo che dopo avere acquistato droga dalla compagine a cui Torcasio apparteneva, non riuscendo a restituire la cifra che doveva, si era trovato vessato da ricatti e intimidazioni. E pare che proprio Luca Torcasio fosse stato il responsabile di molte delle minacce rivolte al ragazzino. Tiziana Bagnato