Sparatoria a Piscopio, donati gli organi del giovane Salvatore Battaglia

La famiglia ha autorizzato l’espianto. Il 21enne è spirato stamane all’ospedale Pugliese di Catanzaro dover era ricoverato in condizioni disperate

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di Redazione
30 settembre 2019
16:03
La vittima, Salvatore Battaglia
La vittima, Salvatore Battaglia

E’ stato autorizzato dai genitori di Salvatore Battaglia, l’espianto degli organi – ai fini della donazione – dal cadavere del 21enne di Piscopio deceduto questa mattina all’ospedale Pugliese di Catanzaro in seguito al ferimento a colpi d’arma da fuoco avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. Il prelievo degli organi avverrà questa notte. Il giovane si trovava in auto, in via Regina Margherita, insieme al 23enne Giovanni Zuliani quando i due sono stati attinti da diversi colpi di pistola a pochi minuti dal termine della prima serata dei festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. Raggiunto con un’auto l’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, Salvatore Battaglia era stato immediatamente trasferito nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. A nulla sono servite le cure dei sanitari che, a causa della gravità delle ferite riportate (i proiettili gli hanno perforato la mandibola e due vertebre), non sono riusciti a strapparlo alla morte. Ora la decisione dei familiari di autorizzare i sanitari catanzaresi ad espiantare gli organi del giovane che potranno contribuire a migliorare la vita di pazienti in attesa di trapianti o, non è da escludere, a salvare la vita ad altre persone. Un gesto che arriva, peraltro, nei giorni in cui ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di Nicholas Green, il bambino americano deceduto nel 1994 a seguito di un tentativo di rapina lungo la Salerno-Reggio Calabria e capostipite della donazione di organi in Italia.

 


Sul fronte delle indagini, invece, i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia lavorano incessantemente per assicurare alla giustizia chi – o coloro – che hanno aperto il fuoco contro i due ragazzi. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, particolare significativo poichè vuol dire che – allo stato – gli investigatori escludono un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata (che avrebbe sin da subito spostato la competenza sul coordinamento delle indagini in capo alla Dda di Catanzaro). I carabinieri indagano ad ampio raggio ma sembra seguano una pista ben precisa. Gli elementi raccolti potrebbero a breve portare a chiudere il cerchio sulla sparatoria, che vede Giovanni Zuliani (lo scorso anno condannato per spaccio di stupefacenti) ancora ricoverato in Rianimazione a Catanzaro.

 

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