Si tratta di persone dai 20 ai 30 anni, alcune vicine ad ambienti criminali. Dovranno rispondere di concorso in tentato omicidio, porto abusivo di armi, rissa, favoreggiamento personale e omissione di soccorso
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Sono 12 le persone denunciate nell'ambito della rissa e successiva aggressione a colpi di pistola avvenuta a Vibo nell’autunno scorso. La sparatoria è avvenuta nel cuore della città il 17 ottobre scorso. Si tratta di giovani, tutti di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, che a vario titolo sono stati segnalati per concorso in tentato omicidio, porto abusivo di armi e munizioni, rissa, favoreggiamento personale e omissione di soccorso. Molti di essi risultano vicini agli ambienti criminali del capoluogo e già protagonisti di pregresse vicende giudiziarie.
La rissa e i colpi di pistola
In un primo momento, secondo la ricostruzione degli inquirenti, un gruppo di ragazzi vibonesi si è affrontato in una violenta rissa lungo via Vittorio Emanuele III, principale arteria del centro città. Al termine, alcuni si allontanano per dotarsi di un’arma da fuoco e concludere nel sangue la serata. Dopo un nuovo alterco uno di loro esplode un colpo verso il petto di un coetaneo, per poi dileguarsi a piedi.
L'omertà e i mancati soccorsi
Nessuna pietà viene dimostrata per quel corpo steso a terra. Né da parte dell’aggressore, né dagli altri ragazzi e né dai passanti. Tant’è che nessuno avvisa i soccorsi. Il giovane, miracolosamente, si trascina, da solo, verso una panchina di Piazza Morelli. Ad allertare i carabinieri di Vibo ci pensano i medici dell’ospedale.
Nell’omertà generale – si fa rilevare nella nota dei militari - i Carabinieri hanno condotto in tutta la Provincia una serrata caccia al responsabile, il quale, meno di 48 ore dopo, si consegna ai militari.
Le indagini dei carabinieri di Vibo
Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Vibo Valentia guidata da Camillo Falvo, non si sono limitati a fermare il giovane, tuttora ristretto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, ma hanno continuato incessantemente le attività di indagine e, come annunciato e auspicato nell’immediatezza dal procuratore, sono riusciti a delineare oltre alle responsabilità dell’autore del tentato omicidio anche quelle di coloro che hanno partecipato alla rissa, dei favoreggiatori e di chi non ha prestato soccorso.