Nelle scorse ore, al termine di una caccia all’uomo durata una settimana, Angelo Catanea 34 anni, si è consegnato ai Carabinieri delle Stazioni di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli. L’uomo è stato arrestato in esecuzione del fermo d’indiziato di delitto emesso dalla dott.ssa Anna Pensabene della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, in quanto ritenuto responsabile del tentato omicidio dei fratelli Pasquale e Giuseppe Panuccio, feriti da colpi di pistola la mattina di lunedì scorso in località San Luca di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Le indagini, condotte da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi unitamente a quello delle Stazioni di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli col supporto del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, si sono da subito orientate verso la matrice privata del gesto, sia per la personalità dei soggetti feriti, estranei a dinamiche di ‘ndrangheta, che per le modalità, che facevano pensare ad un litigio tra i fratelli ed un altro soggetto degenerato a causa di privati dissidi.

La ricostruzione della vicenda

Da quanto emerso dalle indagini la mattina del 5 febbraio i fratelli sarebbero usciti di casa con l’intenzione di parlare con Catanea ed i suoi congiunti per risolvere una diatriba famigliare che si trascina da anni, ma i fratelli si sarebbero imbattuti nel rivale in prossimità del ponte in località San Luca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, dove avrebbe affrontato i due sfoderando una pistola cal. 7,65 e facendo fuoco quattro volte, ferendoli gravemente tanto da essere trasportati d’urgenza all’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria.

L’indagini dei carabinieri

In seguito alla sparatoria i Carabinieri della Compagnia di Palmi, individuato in Catanea il possibile autore del gesto, si sono subito messi sulle sue tracce ma questo, verosimilmente grazie all’appoggio di soggetti vicini alla criminalità organizzata sinopolese, è risuscito a far perdere le proprie tracce. Nell’immediatezza i Carabinieri hanno messo in campo una vera e propria task force che ha battuto sino a questa mattina le abitazioni e le campagne della zona, effettuando numerose perquisizioni e vigilando costantemente le vie di comunicazione con posti di blocco. Questa mattina ha deciso di consegnarsi ai Carabinieri. L’uomo, che al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria-Arghillà, dovrà ora spiegare agli inquirenti il motivo del gesto.