Secondo le investigazioni dei carabinieri il gruppo avrebbe gestito nel capoluogo bruzio due piazze di spaccio. Emersi anche collegamenti con fornitori operanti a Rosarno
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Chiuse le indagini condotte dalla Dda di Catanzaro sulla presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico che, secondo le investigazioni dei carabinieri di Cosenza, sarebbe stata organizzata e diretta da alcuni soggetti di nazionalità nigeriana.
L’operazione antidroga era scattata nel pieno dell’estate 2023, dopo la firma del provvedimento cautelare da parte dell’ufficio gip di Catanzaro, su richiesta dei pubblici ministeri Giuseppe Cozzolino, in servizio alla procura di Cosenza ma applicato per questo procedimento alla Dda di Catanzaro e Corrado Cubellotti, già titolare del procedimento penale “Reset” insieme al collega Vito Valerio.
Presunti narcotrafficanti nigeriani, cosa emerge dall’inchiesta su Cosenza
I presunti narcotrafficanti sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere dedita allo spaccio di hashish e marijuana. L’inchiesta ha portato avanti una serie di attività tecniche, condotte dai carabinieri della Compagnia di Cosenza, nei confronti di alcuni presunti narcotrafficanti nigeriani capaci di conquistare due piazze di spaccio in città: l’autostazione e “villa Giulia”.
Il capo di tutta l’organizzazione sarebbe Kinsley Obinna Nwigwe, meglio conosciuto come “Obinna“, indicato quale «promotore, organizzatore e finanziatore del gruppo», al punto da fornire «le risorse economiche da investire negli acquisti dello stupefacente», mettendo «a disposizione del sodalizio i mezzi necessari per l’attuazione del programma criminoso». Obinna inoltre avrebbe impartito ai suoi presunti sodali «le direttive da seguire nello svolgimento dell’attività delittuosa», stabilendo «i prezzi di vendita delle sostanze» e organizzando «le operazioni finalizzate all’approvvigionamento dello stupefacente». Obinna avrebbe intrattenuto rapporti con i fornitori, come nel caso di Michael Emeca Okere, soggetto operante su Rosarno.
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