VIDEO | Riuscita la manifestazione promossa da un comitato spontaneo all'indomani del sospetto caso di malasanità al pronto soccorso: tutti all'unisono hanno chiesto risposte al commissario
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Affiancheranno i sindaci della Piana reggina, i componenti del comitato spontaneo per la difesa dell’ospedale di Polistena, nato all’indomani del sospetto caso di malasanità con la morte di Marco Gervasio. Il sit in di protesta, che ha visto convergere davanti all’ingresso del nosocomio tanti sindaci e una folla come da anni non si vedeva, è stato una vera e propria assemblea – con voci anche di autocritica e sollecitazioni agli amministratori locali affinchè siano più uniti – finita con un mandato preciso.
«Se entro una settimana non avremo decisioni precise – ha sintetizzato Marisa Valensise – siamo pronti ad andare a manifestare assieme ai sindaci a Catanzaro». Nella manifestazione, promossa da un gruppo civico di cui fanno parte anche Francesco Trimarchi, Marcello Cordiano e Francesco Nasso, hanno preso la parola in tanti – gli interventi sono stati moderati dal giornalista Luigi Longo – e non sono mancate le testimonianze dei cittadini che hanno ricordati casi invece di buona sanità.
A suonare la sevglia al commissario Occhiuto è stato Aldo Polisena, in rappresentanza dell’associazione Città della Piana, che ha ricordato «il recente sopralluogo del presidente che aveva promesso interventi che non ci sono stati». Il sindaco Michele Tripodi ha ricordato che lo «smantellamento dell’ospedale è lento e parte sin dal 2015, quando trovammo la forza di reagire e come amministrazione completammo la pista dell’elisoccorso proprio per dire che potevamo dotare la struttura di servizi nuovi». Sul passaggio da ospedale spoke ad ospedale che perde reparti, da ultimo quello di chirurgia per assenza di anestesisti, ha parlato il primario Enzo Amodeo, che ha difeso l’attuale gestione dell’Asp - «la commissaria Di Furia è competente ma ha trovato macerie prodotte da altri» - facendo intendere che vi è stata una barriera posta alla creazione di un reparto di emodinamica in collaborazione con Catanzaro «che ha dato fastidio».
Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil, ha chiesto nuovamente «una lotta serrata agli imboscati, ovvero quei medici che non fanno più i medici godendo anche di permessi sindacali o di ruoli dirigenziali». Il sindaco Francesco Cosentino, presidente dell’assemblea intercomunale Città degli Ulivi, ha chiamato in causa «gli eletti di questo terriritorio che devono fare uno sforzo per aprire quelle porte che invece i sindaci hanno trovato chiuse».
Gianfranco Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha criticato «una politica che in sanità è fatta solo di annunci», dicendosi pronto a sostenere il comitato nella lotta, mentre il senatore 5Stelle Fabio Auddino ha diffidato tutti: «Nessuno pensi di considerare il futuro ospedale di Palmi come un presidio unico di questo terriotrio che per legge ha diritto ad avere oltre 500 posti letto». Don Pino Demasi ha invocato l’unità dei sindaci, mentre il segretario del Pci polistenese, Fabio Racobaldo, ha annunciato la disponibilità del prefetto a ricevere una delegazione del Comune per sentire le istanze del territorio.