La piazza dell’Emigrante di località Donisi ha accesso i riflettori sul tema della salute con un’asta benefica volta alla costruzione del nuovo reparto di oncologia del nosocomio locrese. Tra gli ospiti, l’eroe di Italia 90
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La contrada Donisi di Siderno ha ospitato un’asta benefica (col contributo di diversi sponsor che hanno messo a disposizione i loro prodotti) volta alla raccolta dei fondi necessari per la costruzione del nuovo reparto oncologico dell’ospedale Locri, in occasione della presentazione dell’ultimo libro dello scrittore e conduttore televisivo Giuseppe Gervasi “Dietro una porta ho atteso il tuo respiro”, un volume strettamente legato alla tematica oncologica.
Una serata di condivisione e di sensibilizzazione finalizzata alla realizzazione di quello che l’Associazione “Angela Serra” definisce il sogno di offrire ai cittadini che ne avranno bisogno l’opportunità di essere curati e guarire «con il mare intorno».
Un incontro, moderato da Vincenzo Tavernese vicesindaco di Marina di Gioiosa Ionica e che ha visto intervenire nel corso della serata l’autore Giuseppe Gervasi; il direttore del reparto di oncologia di Locri, Giovanni Condemi; l’assessore al turismo del comune di Siderno, Salvatore Pellegrino; il presidente del “Comitato Piazza dell’Emigrante”, Rocco Ierinò e l’attesissimo testimonial dell’iniziativa, l’ex calciatore Totò Schillaci, eroe delle notti magiche di Italia 90 che si è detto orgoglioso di trovarsi nella Locride per appoggiare, in qualità di testimonial, l’importante causa.
L’asta benefica in questione si inserisce all’interno di una serie di raccolte fondi volte a coinvolgere tutti coloro i quali abbiano a cuore il progetto (presentato poco più di un mese fa al commissario dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia) di rifunzionalizzazione dell’unità operativa complessa di oncologia dell’ospedale di Locri, con l’obiettivo di dare al territorio della Locride e ai suoi cittadini una struttura ospedaliera che possa finalmente essere all’altezza delle esigenze dei pazienti oncologici.
In merito poi ai cosiddetti “viaggi della speranza” si è espresso così il dottor Condemi: «Noi oggi sappiamo che ci sono oltre 350 milioni di euro che vanno al di fuori della regione per alcuni pazienti che decidono di migrare, laddove le stesse terapie possono essere fatte anche in Calabria. È chiaro che queste spese, alle quali vanno ad aggiungersene altre legate ad esempio agli spostamenti dei familiari dei pazienti, finiscono, a lungo andare, per essere dannose. La rifunzionalizzazione del reparto di oncologia andrebbe a fare da traino per tutti gli altri reparti, che trarrebbero giovamento dal suo buon funzionamento e dal fatto che le persone restino qui a curarsi».