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Si sarebbe ritirato il progettista bolognese autore del piano strutturale comunale lametino, che da anni, ormai, è in attesa di approvazione. La notizia, che a dire il vero circolava da tempo, ma che non aveva mai ricevuto una vera e propria ufficializzazione, arriva per bocca del movimento Cinque Stelle pochi giorni prima del ritorno in consiglio comunale del documento urbanistico. Ecco allora che la discussione si prospetta ancora più farraginosa e ostica del previsto.
Eppure, si tratta di un documento urbanistico fondamentale, che dovrebbe coprire 18 anni di assenza. Questo il tempo intercorso dall’ultimo piano regolatore. Sono sette anni che la giunta cerca di fare approvare il nuovo piano e sette anni che si va incontro a rifiuti e mancanza di numero legale. Senza tralasciare, aspetto fondamentale, gli emendamenti. Proprio l’approvazione della maggior parte di questi sarebbe la vera ragione dietro la fuga di Giovanni Crocioni, illustre professore bolognese, che si sarebbe visto stravolgere la sua ‘creatura’, senza sentirsi più allora di garantire e mettere il suo nome.
Ora è il movimento Cinque Stelle lametino a diffondere le missive con cui l’emiliano prese le distanze circa un anno fa. Secondo quanto riportato, per Crocioni proprio gli emendamenti renderebbero il psc non conforme alla norme, mentre le proposte di mobilità sostenibile sarebbero del tutto «fantasiose».
Forse mi sono perso il fatto che il consiglio divenisse direttamente progettista del regolamento urbanistico edilizio – ironizzerebbe nella lettera di dimissioni Crocioni - come in precedenza aveva fatto sostituendosi al geologo incaricato della relazione geomorfologica, per tacere delle norme antimafia malamente interpretate, ad evidente copertura della vistosa mancanza di misura e perdita di senso della realtà sino a quel momento dimostrate». Un giudizio molto duro che l’amministrazione ha tenuto per sé ed evitato di diffondere.