Con un anno e mezzo di ritardo sono in arrivo al Comune di Reggio Calabria le risorse della legge 285 per i servizi socio-assistenziali. Dallo scorso anno il fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, finanziato appunto con la legge 285 del 1997, è stato trasferito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ritrovatasi così a gestire una mole immane di lavoro in più. Dunque, in questa circostanza i ritardi che l'amministrazione reggina si ritrova ad aver accumulato nei confronti delle cooperative che gestiscono i servizi in questione, non dipendono dagli uffici comunali, spiega Demetrio Delfino, assessore comunale al Welfare di Reggio Calabria, ma dalla riorganizzazione della gestione nazionale dei fondi medesimi.

L'intevento risolutivo della Prefettura

«Noi abbiamo già adempiuto a tutti i passaggi interni di competenza dell’amministrazione, ma ciò non è bastato a ricevere in tempi ragionevoli i fondi per i tanti servizi socio-assistenziali finanziati con le legge 285 che affidiamo. Crediamo che le criticità siano, appunto, dovute alla mole di richieste pervenute ai Comuni alla Presidenza. Riscontrando il protrarsi di questi ritardi, nei mesi scorsi avevamo investito della questione la prefettura, anche promuovendo dei tavoli con dipendenti e sindacati. Devo dare atto, in particolare alla dottoressa Iannò, di avere efficacemente interloquito con gli uffici competenti. Lo scorso aprile è stato, infatti, firmato il mandato di pagamento per quanto dovuto fino al 31 dicembre 2021. Trattandosi di fondi dello scorso anno, si sono rese necessarie ulteriori autorizzazioni ma contiamo entro fine mese di ricevere la trance che ci consentirà di chiudere la partita complessa dello scorso anno», spiega ancora Demetrio Delfino, assessore comunale al Welfare di Reggio Calabria.

Dipendenti da mesi senza stipendio

Una soluzione è all'orizzonte ma resta l'alto costo sociale di coloro che hanno continuato a prestare servizio senza ricevere lo stipendio. Le cooperative alle quali sono affidati i servizi socio-assistenziali finanziati con la 285, dovrebbero sopperire a questi ritardi e quando esse non abbiano la forza economica per farlo, come spesso avviene alle nostre latitudini, il peso ricade interamente sulle spalle di operatori e operatrici sociali che restano senza stipendio per mesi. In questo caso, stante lo spostamento dei fondi da Ministero a Presidenza del Consiglio lo scorso anno, parliamo di circa un anno e mezzo di arretrato. Dunque, c’è chi da diversi mesi aspetta lo stipendio, pur continuando responsabilmente a prestare il servizio essenziale. Una situazione grave per la quale una soluzione è attesa entro fine mese, almeno per i fondi del 2021. Sul 2022 è in atto la rendicontazione. Ritardi che, tuttavia almeno a breve, non accennano a essere definitivamente superati.