Diecimila metri di palangari e 180 piccoli esemplari di pesce spada, di cui 97 immediatamente liberati in mare poiché ancora in vita, sono stati trovati da personale della Guardia costiera di Reggio Calabria nell'ambito di un'attività di pattugliamento lungo il litorale reggino.

I sistemi abusivi di pesca, usati principalmente da pescatori sportivi per la pesca di frodo del pesce spada allo stadio giovanile, sono stati sequestrati. Gli spadini recuperati sono stati giudicati idonei al consumo umano dal personale dell'Asp - Servizio veterinario di Reggio Calabria, e successivamente donati in beneficienza alla locale Caritas Diocesana.

Il pesce spada, ricorda la Guardia costiera, rientra tra le specie ittiche "protette" la cui cattura è sottoposta a particolari restrizioni dettate dalle normative nazionali e comunitarie. In particolare la cattura di esemplari al di sotto della taglia minima consentita, ovvero che non abbiano raggiunto l'età riproduttiva, arreca danno alle specie alterando, inoltre, l'equilibrio dell'intero ecosistema.