Sanità, Scura al vetriolo: «Io lasciato solo, me ne vado con rammarico»

Previsioni nefaste per i nuovi commissari, rancori mai sopiti e un fondo di amarezza. L'addio dell'ex commissario ad acta della sanità calabrese lascia l'amaro in bocca e 150 milioni di euro di disavanzo

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di Lo. C.
9 gennaio 2019
14:52
L’ex commissario ad acta Massimo Scura
L’ex commissario ad acta Massimo Scura

Passaggio di consegne ai vertici della sanità Calabrese, ma non senza qualche frecciatina da parte del commissario uscente, Massimo Scura, parlando con i cronisti ha voluto chiarire: «Ho la coscienza oltremodo tranquilla sui risultati del mio lavoro. Di più non potevo fare perché sono stato lasciato completamente solo».

 


150 milioni di euro di disavanzo sul piatto, ovvero il deficit sanitario della Calabria. Mettere i conti a posto sarà un’operazione titanica anche per i due nuovi commissari, Saverio Cotticelli e il vice Thomas Schael, che con Scura hanno avuto un incontro durato oltre tre ore. E l’ex commissario ad acta, prima di tornare a Varese, ha deciso di non lasciare zone d’ombra, puntando il dito sia contro il governo nazionale che contro quello regionale.

 

«Sono stato lasciato solo da Roma - ha dichiarato Scura - perché da un anno e mezzo non mi è stato dato il sub commissario. Per tutto questo tempo, inoltre, sono rimasto senza un supporto Agenas, senza un supporto dell'advisor e con la Regione Calabria che per un anno e mezzo ha fatto ostracismo non soltanto a livello personale ma anche a livello di Dipartimento Tutela della Salute. Il Dipartimento Tutela della Salute, infatti, è sostanzialmente distrutto ed è una cosa questa che non lascio io in eredità ma che la Regione lascia in eredità alla nuova struttura commissariale. E sarà un problema serio».

 

«Quello che avrei voluto fare - ha aggiunto Scura - è continuare in questa azione sia sotto il profilo del potenziamento dei servizi, sia sotto il profilo economico. Ovviamente – ha spiegato - spetterà al commissario Cotticelli e al sub commissario Schael proseguire».

 

Scura conclude con una punta di amarezza: «L'unico rammarico che ho è di non avere potuto continuare. Penso che la mia esperienza in Calabria finisca qui, a meno di decisioni che al momento non conosco. Naturalmente ho già detto al commissario Cotticelli tutte le volte che lui avrà bisogno della mia collaborazione io sono a disposizione. Amo la Calabria e penso di avere profuso lo spirito di legalità e trasparenza richieste dal ministro, alle quali aggiungerei, cosa che secondo me è condizione necessaria, anche passione, credibilità e autorevolezza».

Giornalista
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