Esplode in un boato di gioia accompagnato da applausi festosi, l’entusiasmo dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Alfieri di Crotone per l’inizio dell’anno scolastico. Alle 7.50 è suonata la prima campanella, che segna il rientro in aula anche per gli studenti delle classi di scuola media. Come da normativa anti Covid, gli ingressi sono scaglionati, gli alunni devono indossare la mascherina, mettersi in fila e mantenere il distanziamento. Regole che ormai fanno parte della vita scolastica degli alunni: «Non è difficile, siamo abituati» ci dice più di qualche studente prima di varcare la soglia dell’istituto, felice di ritrovare i propri compagni di classe.

Incubo Dad

Qualche preoccupazione in più la esprimono i genitori, che temono l’incubo Dad: «I ragazzi sono emozionati. Speriamo che continuino a fare lezione in presenza, ne hanno bisogno dopo due anni, è importante per loro» ci dice una mamma. Le fa eco un altro genitore: «Rientriamo da una situazione diversa, speriamo che si riesca a generare normalità». «Per ora sembra essere tutto tranquillo, siamo fiduciosi e speriamo che non si complichi, anche perché non possiamo avere certezze sui futuri contagi». Una donna aggiunge: «I bambini hanno bisogno riprendere la loro vita, perché quelli che hanno sofferto di più finora sono stati loro».

Sì al Green pass

Mette (quasi) tutti d’accordo l’obbligo del Green pass per il personale scolastico: «Penso sia un dovere sociale, è una regola e come tale va rispettata» dice un papà. «Ci vuole, visti i rischi è certamente giusto così» aggiunge un’altra mamma. E ancora: «Secondo me è una cosa buona, si fanno troppe chiacchiere in giro, dicono che non serve, ma non è vero». «Ognuno può pensarla come vuole, ma il Governo ovviamente cerca di fare quello che può, non credo ci siano alternative, sostanzialmente» spiega un altro signore. «Io sono assolutamente d’accordo e ritengo giusto anche vaccinare i bambini» ci dice un’altra mamma.

C'è anche chi si mostra meno ottimista: «Ritengo che possa essere un anno problematico, perché il problema non sono le vaccinazioni, ma le aule. Ci vorrebbero classi a misura di ragazzi e non classi pollaio, indipendentemente dal Covid». L’obbligo della certificazione verde «è discutibile, anche perché - prosegue - ci sono casi di persone contagiate anche dopo il vaccino. La vaccinazione è importante, ma lo è altrettanto rispettare le regole».

Dubbi sui vaccini nei ragazzi

Ma è la vaccinazione sui ragazzi (attualmente disponibile per gli over 12) che fa registrare le opinioni più discordanti: «Vaccinarsi è giusto ed è giusto anche avere il Green Pass, ma sul vaccino nei bambini non sono d’accordo, purtroppo. Loro sono ancora in fase di sviluppo e il vaccino è stato elaborato in troppo poco tempo e sinceramente ho timore per loro e mi auguro fortemente che per loro non sia necessario».

«I miei figli hanno compiuto 12 anni, ma non li ho ancora vaccinati, sono attendista e preferisco aspettare fino a quando mi è possibile». «Lui ancora è piccolo – afferma un’altra signora che tiene per mano suo figlio – ma non sono d’accordo».

«Mio figlio non ha ancora compiuto 12 anni, ma tra un po’ lo farà (il vaccino, ndr)» ci dice serenamente un papà davanti all’Istituto comprensivo Giovanni XXIII, che ha anticipato l’inizio dell’anno scolastico al 16 settembre scorso. La pensa allo stesso modo anche una mamma: «Vaccinarsi è un dovere e tra qualche mese, appena mia figlia compirà 12 anni, vedrò cosa bisogna fare per vaccinarla, bisogna stare sicuri». Poco distante, un genitore di due bambini esprime dubbi e perplessità: «Io sono vaccinata ma sono contraria all’obbligo vaccinale, anche se mi rendo conto che per alcuni lavori e attività sia necessario. I miei figli? Non hanno l’età per il vaccino, ma se dovessi farglielo fare ora sarei molto titubante, sono sincera, però per adesso non mi pongo il problema».