Il direttore del laboratorio sismico dell’Unical La Rocca invita la popolazione a documentarsi per non cedere alle fake news: «L’evoluzione non è prevedibile»
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«Quando un terremoto dura poco ed è di piccola entità non bisogna spaventarsi. Dopo alcuni giorni di sciame sismico, possiamo fare il punto, capire com'è la situazione». A dirlo il professore Mario La Rocca, docente di geofisica e direttore del laboratorio sismico dell'Unical nel corso dell'incontro tecnico svoltosi alla Cittadella regionale, promosso dal dipartimento regionale di Protezione civile con i dirigenti scolastici della provincia di Catanzaro, per un confronto sullo sciame sismico in atto.
«Lo sciame - ha aggiunto - sta andando avanti, con pochi eventi negli ultimi due giorni ma non possiamo certo dire che sia terminato. Gli sciami sismici accadono spessissimo in mezzo mondo. Alcune volte sono precursori di terremoti più forti, ma raramente. Normalmente gli sciami iniziano, proseguono per un periodo che può essere di settimane, anche di mesi e in casi eccezionali anche di qualche anno, e poi terminano. In rare occasioni invece uno sciame è preludio di un terremoto più forte. Purtroppo questo non lo si può dire. Non c'è nessuna questione scientifica che possiamo utilizzare per fare una previsione».
«La Calabria - ha detto La Rocca - è una regione ad altissimo rischio sismico quindi puntare sulla prevenzione è fondamentale. Ed è la cosa più importante da fare, perché il terremoto non è prevedibile e perché il rischio sismico così alto della Calabria contribuisce in modo fondamentale alla vulnerabilità di una grande parte degli edifici che costituiscono le nostre città. In Calabria mediamente si registrano un paio di sciami sismici all'anno. L'area interessata, tra la Sila e l'Istmo di Marcellinara potrebbe estendersi. Purtroppo l'evoluzione di uno sciame non è prevedibile però normalmente non si estendono moltissimo riguardo l'area epicentrale. Per questo motivo il consiglio alla popolazione è quello di documentarsi, di non credere a notizie false che vengono diffuse per vari motivi, soprattutto sui social».