La Procura della Repubblica di Catanzaro ha concluso le indagini a carico di sei persone coinvolte nel procedimento sui presunti illeciti nella gestione di "Calabria verde", ente in house della Regione Calabria. Nel provvedimento firmato dal procuratore Nicola Gratteri, dall'aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Alessandro Prontera compaiono i nomi dell'ex direttore generale di Calabria Verde Paolo Furgiuele, del dirigente del settore 3 Alfredo Allevato, del dirigente dell'economato Marco Mellace, del dirigente Antonio Errigo, oggi commissario del parco regionale delle Serre, dell'agrotecnico Gennarino Magnone e del dipendente Emanuele Ciciarello.

 

Le ipotesi di reato a carico degli indagati, a vario titolo, sono abuso d'ufficio, minaccia a pubblico ufficiale, peculato e falsità ideologica. Già all'epoca dell'avvio dell’inchiesta, nel settembre scorso, era emersa la distrazione di fondi europei che sarebbero dovuti servire per l'acquisto di mezzi antincendio boschivi, per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua e per i rischi di frane in Calabria, e sarebbero stati invece utilizzati per scopi diversi come pagamento i stipendi e straordinario al personale. Gli inquirenti avevano inoltre ipotizzato che risorse e operai di "Calabria Verde" fossero usati per ristrutturare l'abitazione privata del direttore generale Paolo Furgiuele. Ora nell'avviso di conclusione indagini emergono nuove ipotesi di peculato. Anche Allevato, infatti, avrebbe utilizzato gli operai della società per alcuni lavori nella sua abitazione di Cosenza e nella residenza estiva sulla costa tirrenica. A Furgiuele viene invece contestato l'utilizzo privato di una macchina intestata all'ente in house. Con quell'autovettura l'ex dg sarebbe andato a Napoli e in Salento in vacanza con tutta la famiglia. A spese della società sarebbero stati anche i pernottamenti a Roma delle famiglie di Furgiuele e Allevato, giunte nella Capitale per assistere alla cerimonia della donazione dell'albero di Natale al Papa nel dicembre del 2015. (Ansa)