Il rione Spirone di Scala Coeli ad alto rischio idrogeologico: è la parte storica del centro pedemontano, colpita in queste ore da eventi franosi che hanno determinato seri danni alla chiesetta basiliana e problemi al transito alla strada comunale invasa dal cedimento di massi

 

Negli anni ottanta sono iniziati i primi lavori di consolidamento delle pareti rocciose nel centro storico e negli anni a seguire altri piccoli interventi alla pavimentazione e regimentazione delle acque, sempre nel centro storico. Alcune famiglie che abitano a ridosso convivono con la paura. C’è chi abita nei pressi del costone e, rivolgendosi alle istituzioni, chiede un intervento risolutivo.

 

Le prime rassicurazioni

Giungono rassicurazioni in tal senso dal sindaco Giovanni Matalone che ha interessato l’ufficio tecnico comunale al fine di redigere dei progetti di fattibilità tecnica ed economica relativi ad una serie di interventi connessi alla messa in sicurezza di varie aree del territorio comunale soggette a rischio idrogeologico.

 

L’obiettivo è intercettare finanziamenti tra gli enti sovra-comunali, quali Regione e Ministero. L’ente ha avanzato nel mese di giugno 2019  una richiesta di finanziamento per la spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico-Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.

 

Tali richieste riguardano tre interventi: messa in sicurezza e consolidamento in località Spirone-Giudeca per un importo complessivo di 1 milione e 388.250mila euro consolidamento in zone ad alto rischio del centro abitato sul versante Nord per un importo complessivo 1 milione e 344mila euro e per la messa in sicurezza di alcune strade comunali un progetto per un importo complessivo di 1 milione e 417mila euro

 

«Una volta redatta la progettazione esecutiva - ha affermato il sindaco Matalone - l’Amministrazione provvederà ad avanzare richiesta di finanziamento per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori, attraverso l’inserimento degli stessi nella banca dati Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) della Regione Calabria, ove sono premiati e favoriti quegli interventi che sono dotati di una progettazione esecutiva, oppure inoltrare richiesta di finanziamento sia a livello nazionale o europeo non appena verrà pubblicato qualche bando relativo alla messa in sicurezza del territorio».