L’annuncio del primo cittadino di Isola di Capo Rizzuto durante il sit-in a Le Cannella per sensibilizzare sulla rimozione delle barche utilizzate per gli sbarchi di migranti
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«Dalle notizie che mi arrivano, entro 20 giorni, massimo un mese, il problema dovrebbe essere risolto su tutte le nostre spiagge». Così il sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, a margine del sit-in organizzato questa mattina da un comitato spontaneo di cittadini, per chiedere la rimozione dei natanti abbandonati sulle coste del Crotonese, dopo gli sbarchi dei migranti. Su tutto il territorio provinciale, le imbarcazioni sarebbero una decina, due delle quali a pochi metri l’una dall’altra, sulla spiaggia di Le Cannella, in piena Area Marina Protetta, dove si è tenuta la manifestazione pacifica.
Servono soluzioni immediate
Proprio qui è avvenuto il drammatico sbarco del 3 novembre scorso, durante il quale forze dell’ordine e volontari intervenuti sul posto, si sono gettati in acqua per salvare un gruppo di migranti a bordo di un veliero in balia delle onde e del vento.
«A noi ha fatto molto piacere che siano state salvate delle vite umane, che viene prima di tutto, e ringraziamo sia i cittadini che hanno dato l’allarme sia i soccorritori. Però, il clamore che la vicenda ha avuto a livello nazionale non si è tradotto in una soluzione immediata per la rimozione di questi relitti. Una di queste imbarcazioni è qui da circa un anno» ci spiega Raffaele Muraca, uno dei promotori dell’iniziativa.
Alla luce del costante flusso migratorio che sta interessando la costa ionica calabrese, il rischio è che se ne possano aggiungere delle altre, ci spiega Tonino Procopio, un altro partecipante all’iniziativa: «Non si tratta di una emergenza momentanea, perché fin quando esisterà povertà nel mondo, le persone continueranno a tentare di raggiungere posti in cui vivere una vita migliore».
Possibilità di riutilizzare le barche
Le imbarcazioni abbandonate rischiano di rappresentare anche una possibile fonte di inquinamento ambientale ma «se venissero utilizzate a scopo sociale potrebbero anche creare un indotto economico per il territorio» sottolinea il professor Antonio Lanatà, presidente del circolo Legambiente di Le Castella, che aggiunge: «In via ufficiosa, circa un mese e mezzo fa, avevamo parlato con la Capitaneria, che ci disse che erano le istituzioni locali a doversi muovere per far rimuovere questi relitti».
Il ruolo dei Comuni
Nei giorni scorsi, è stato proprio il sindaco di Isola a sollecitare interventi, scrivendo al ministro dell’Ambiente: «Credo che quella lettera e questa manifestazione abbiano sortito qualche effetto, visto che dalla Prefettura mi sono arrivate rassicurazioni sulla risoluzione del problema» ci dice Vittimberga.
Nel groviglio di competenze e burocrazia, un intervento diretto del Comune, al momento però, è da escludere: «I costi per rimuovere uno di questi natanti – aggiunge - si aggirano tra i 25 mila e i 40 mila euro, non sono sopportabili da un ente comunale. Tra l’altro qui non parliamo di una sola imbarcazione, quindi i costi sarebbero insostenibili. Intanto, ho anche chiesto di istituire un apposito capitolo di bilancio per affrontare eventualmente future situazioni emergenziali».
Le fa eco il sindaco di Crotone, il cui territorio è interessato dallo stesso fenomeno, in località Capo Colonna: «Al di là di chi siano le competenze, che probabilmente saranno dei Comuni alla fine, il punto è che servono soldi per smaltire questi relitti, soldi che nei bilanci comunali è sempre più difficile trovare. Lo smaltimento costa davvero tanto e non so che qualcuna di queste barche possa essere recuperata. Serve un progetto serio, dobbiamo togliere queste imbarcazioni dalle spiagge, questo è un impegno che dobbiamo prendere tutti».
Al sit-in hanno partecipato numerosi cittadini, alcuni residenti proprio a Le Cannella. Questi ultimi hanno lamentato anche la poca attenzione dell’ente comunale a questa frazione, particolarmente viva in estate, sia per la pulizia di strade e spiagge, che per la condizione della viabilità.