Parere favorevole (per l'accreditamento) ma ancora prescrizioni a cui assolvere per il Sant'Anna Hospital, clinica privata di Catanzaro interdetta dall'azienda sanitaria provinciale dall'erogare prestazioni assistenziali a carico del servizio sanitario regionale a causa dell'assenza dell'accreditamento. Un requisito imprescindibile per operare per conto della sanità pubblica ma di cui la struttura privata è risultata sprovvista all'esito di una serie di accertamenti culminati alla vigilia di Natale con la nota dell'Asp con cui si vieta al Sant'Anna Hospital l'erogazione di prestazioni in regime di accreditamento.

Nessuna richiesta di rinnovo

Una circostanza confermata ancora dal dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, Francesco Bevere, e dal commissario ad acta, Guido Longo, laddove si sostiene che l'accreditamento ha una durata trienniale e mai è giunta alla Regione da parte del management della clinica una richiesta di rinnovo dell'accreditamento, scaduto senza appello nel 2017. Il titolo, che consente di erogare prestazioni a carico del servizio sanitario regionale, era stato acquisto nel 2014 grazie alla sottoscrizione di un decreto commissariale contenente al suo interno i termini della scadenza: perentoriamente fissati nel 2017, salvo richiesta di rinnovo, tuttavia, mai pervenuta. 

L'audizione in Consiglio regionale

La sola documentazione trasmessa dai vertici della clinica privata alla Regione è una dichiarazione sostitutiva con cui si conferma la permenenza dei requisiti di accreditamento ma inviata successivamente alla scadenza del titolo abilitativo, l'anno successivo. Con queste premesse il presidente del Consiglio di Amministrazione, Giovanni Parisi, e il direttore sanitario, Soccorso Capomolla, dovranno affrontare domani l'audizione nella terza commissione Sanità del Consiglio regionale convocata appositamente per tentare di dirimere l'intricata matassa che potrebbe condurre anche alla chiusura della clinica privata.

Il parere Ota

La questione sarà trattata alla presenza della commissione prefettizia, che guida l'azienda sanitaria provinciale e del commissario ad acta, Guido Longo, oltre che dei consiglieri regionali che ne hanno caldeggiato la convocazione. Sul tavolo di discussione ci sarà senz'altro anche l'ultimo verbale del organismo tecnicamente accreditante della Regione Calabria, che ha eseguito l'accesso ispettivo all'interno della clinica il 24 dicembre e, quindi, in concomitanza con la comunicazione dell'Asp.

Le prescrizioni

L'organismo ha reso un nuovo parere favorevole ma con prescrizioni a cui necessariamente il Sant'Anna Hospital dovrà assolvere nei prossimi giorni per poter riottenere l'accreditamento. In particolare, sono state rilevate alcune criticità riguardanti l'assenza di indicazione della figura del farmacista, l'assenza di una convenzione che regolamenti il trasporto dei pazienti e l'esiguità di personale nel reparto di riabilitazione. Per l'organismo facente parte del dipartimento Tutela della Salute, insomma, sussistono i presupposti per il mantenimento dell'accreditamento, anche se la clinica privata dovrà adempiere alle prescrizioni che si aggiungeranno a quelle già formulate dalla commissione dell'Asp e a cui il management ha già chiarito di riuscire a porre rimedio nel termine di dieci giorni, escludendo l'acquisizione del certificato unico di agibilità che richiederà almeno tre o quattro mesi.