A una settimana dalla scadenza del termine per la sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo (Cis) il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, approva il piano operativo regionale. Il dca porta la data, infatti, del 24 maggio e destina una quantità di risorse da far tremare i polsi: 350 milioni di euro, declinati nelle due componenti della missione 6 del piano nazionale di ripresa e resilienza.

La misura - si legge nel corpo del decreto - rappresenta «uno strumento programmatico di rimozione dei fenomeni negativi che hanno determinato la caduta verticale assistenziale calabrese ad ogni livello da oltre dodici anni». Insomma, una sorta di elettroshock per una sanità ridotta allo stato comatoso da oltre due lustri. E le risorse impegnate probabilmente non hanno precedenti: 350 milioni di euro, di cui 311 milioni provenienti dai canali del Pnrr e quasi 40 milioni (38.955.194, per la precisione) ottenute da una rimodulazione decisa dalla giunta dei fondi del Piano di Sviluppo e Coesione.

La componente 1

Con il decreto si approva il piano operativo che adesso diverrà oggetto della sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo (cis) la cui definizione è prevista entro il 31 maggio. Nello specifico, il provvedimento recepisce le due componenti della missione 6 del Pnrr: la componente 1 porta in dote risorse pari quasi a 157 milioni di euro (128 del Pnrr e 28 della Regione) per la costruzione di 61 case della comunità, 21 centrali operative territoriali, 5 interventi per l'interconnessione delle centrali operative territoriali e altrettanti per la fornitura di device e 20 ospedali di comunità

La componente 2 

La componente 2, invece, ha un "peso" finanziario del valore di 193 milioni di euro (182 del Pnrr e oltre 10 della Regione) e aggrega una serie di interventi da realizzare sugli ospedali. Contempla, ad esempio, interventi di digitalizzazione dei dea di primo e secondo livello, la fornitura di grandi apparecchiature, l'adeguamento e il miglioramento sismico delle strutture ospedaliere, l'integrazione da parte della Regione Calabria di quattro nuovi flussi informativi e un corso di formazione in infezioni ospedaliere per almeno 11.707 dipendenti del servizio sanitario regionale.

Con lo stesso atto si delegano al ruolo di soggetti attuatori per la realizzazione degli interventi le nove aziende del servizio sanitario.