È nelle pieghe del Piano di sviluppo e coesione che la Regione ha reperito le ingenti risorse utili a completare il puzzle della missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quasi venti milioni di euro – 19.200.000, per la precisione – rinvenuti quali minori spese prive di obbligazioni giuridicamente vincolanti e così destinate alla costituzione di altre undici strutture assistenziali. Altri cinque ospedali di comunità, quattro case della comunità e due centrali operative territoriali per assicurare una migliore copertura dei servizi assistenziali sul territorio regionale.

I rilievi di Agenas

Così la Regione risponde ai rilievi avanzati lo scorso 29 marzo da Agenas e dal ministero della Salute che avevano espressamente richiesto l’implementazione del numero degli edifici sanitari per due diversi ordini di motivi: il primo, quello di assicurare una maggiore omogeneità nella distribuzione dei servizi sanitari sul territorio e, secondariamente, per scongiurare il rischio di vanificare la buona riuscita dell’operazione in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi.

Sanità territoriale

In ballo ci sono, infatti, 125 milioni di euro stanziati attraverso il Pnrr per avviare una vera riforma della sanità territoriale: 57 case della comunità, 19 centrali operative e 15 ospedali di comunità per portare a termine la missione 6. Tuttavia, da Roma sono state richieste ulteriori garanzie e i rilievi sono stati prontamente accolti e riscontrati attraverso l’approvazione in giunta di una riprogrammazione delle risorse del Piano di sviluppo e coesione.

La riunione di giunta

La delibera - varata il 30 aprile scorso – rientra in una complessiva operazione di verifica delle azioni già pianificate nell’ambito del Psc, all’interno del quale sono state rinvenute risorse non ancora impegnate e che si è così deciso di destinare al finanziamento delle undici nuove strutture assistenziali. Complessivamente, si sono rastrellati dalla linea di intervento 39 milioni di euro: una parte – 19.200.000 – riservate al finanziamento di cinque nuovi ospedali di comunità, quattro case della comunità e due centrali operative territoriali e la restante quota – 19.800.000 – per rispondere alle esigenze espresse dalle aziende sanitarie e ospedaliere di una maggiore disponibilità finanziaria, rispetto a quella già garantita dal Pnrr, per migliorare le prestazioni energetiche delle strutture.

Scadenze istituzionali

Una corsa contro il tempo che si protrae ormai da mesi per giungere alla scadenza del 31 maggio con tutta la documentazione in regola ai fini della sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo. Si tratta della programmazione che ingloba – tra le altre – anche le due componenti della missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza e il nuovo piano operativo regionale, la cui bozza è già all’esame dei due ministeri che vigilano sul piano di rientro calabrese.

I comuni dove saranno attivate le strutture sanitarie

Catanzaro:
1. Ospedale di comunità a Badolato
2. Casa di comunità a Nocera Terinese

Cosenza:
1. Ospedale di comunità a Cariati
2. Ospedale di comunità a Trebisacce
3. Ospedale di comunità a Cosenza
4. Casa di comunità a Cetraro

Crotone:
1. Casa di comunità a Caccuri
2. Centrale operativa territoriale a Mesoraca

Reggio Calabria:
1. Casa di comunità a Antonimina

Vibo Valentia:
1. Ospedale di comunità a Tropea
2. Centrale operativa territoriale a Nicotera