«La Sanità calabrese deve tornare nell’alveo della gestione ordinaria, affinché le istituzioni democraticamente costituite si assumano le proprie responsabilità ed esprimano le scelte che i cittadini hanno delegato loro con il proprio voto».

 

Con queste le parole, il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, assume posizione sulla spinosa questione della sanità Calabrese, sostenendo di fatto la linea del governatore, Mario Oliverio, che da tempo chiede la fine del commissariamento o, quanto meno, un passaggio di consegne come avvenuto in Campania, dove commissario della sanità è lo stesso presidente della Regione.
In vista della conferenza dei sindaci convocata da Oliverio, in programma domani alla Cittadella, il numero uno dell’associazione dei Comuni calabresi mette le cose in chiaro.

 


«Commissariare così a lungo un settore cruciale, restando sordi alle istanze di normalizzazione che giungono ormai da tutti i livelli politici e della società civile – afferma Callipo in una nota -, significa minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e generare un grave vulnus nell’autonoma dei territori. La Sanità in Calabria è commissariata da 7 anni. In tutto questo tempo si è cercato di mettere a posto i conti e ridurre gli sprechi, ma posticipare oltre il passaggio di consegne con chi ha precise responsabilità politiche, ha conseguenze forse addirittura più gravi del semplice equilibrio dei bilanci. Significa sostenere implicitamente che della Calabria non c’è da fidarsi, che da queste parti il voto dei cittadini ha un peso minore che altrove. Questo non è accettabile. Ecco perché - conclude il presidente di Anci -, al di là dei risultati della gestione commissariale, è necessario che la Sanità torni a essere gestita da chi poi verrà chiamato a rispondere davanti agli elettori di quanto è riuscito o non è riuscito a realizzare».