Ribadita la strategia ma dalla Cittadella hanno in serbo molte domande sulla gestione. Intanto rimane la questione dei lavoratori stagionali, nonostante il periodo più intenso dell’anno il personale non è stato richiamato in toto
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Si avvicina la dead line del 22 dicembre, la data indicata dall’Enac affinché la Sacal rimetta le cose a posto, ovvero vada a ricomporre quella situazione di quote tale da renderla società a maggioranza pubblica. I richiami dell’ente sono ormai noti, la denuncia in Procura anche.
Durante il consiglio di amministrazione che si è svolto ieri se ne è discusso. Il governatore Occhiuto ha mandato in sua rappresentanza il suo capo Gabinetto Luciano Vigna. La Regione ha ribadito di volere acquistare tramite FinCalabra le quote dei soci pubblici comperate dai soci privati, Lamezia Sviluppo, i quali hanno rimarcato tramite il proprio legale a loro volta di avere solo voluto salvare la società.
Ma se Occhiuto è disposto a riprendere le quote e a ricapitalizzare, diverse sono state le domande messe a segno dal suo rappresentante per andare a sondare l’operato della Sacal e a vederci chiaro. Nel frattempo è stata avviata comunicazione all’Enac in merito alla procedura accordata. Dovrebbero così cadere le ipotesi di un commissariamento della Sacal nel caso dell’aeroporto di Lamezia Terme, mentre sembrano essere ormai spalancati gli occhi della Regione sulla società aeroportuale. C’è intenzione di andare oltre e di capire, magari di lavorare di più sul dialogo e sul confronto.
Intanto, rimane la questione dei lavoratori stagionali. Inizia in questi giorni uno dei periodi più intensi dell’anno, ma il personale non è stato richiamato in toto. Tra un’assemblea e un sit in i dipendenti insieme ai sindacati cercano di stare addosso anch’essi alla Sacal, ma le risposte latitano.