Anche a Cariati scoppia la protesta per la mancanza d’acqua nel centro storico. Rubinetti a secco e c’è chi si s’inventa di tutto per l’approvvigionamento a partire dall’uso dell’acqua condensata del condizionatore, oltre ai classici bidoni o anche ai canotti pieni. La disperazione è tanta. E poco importa la discussione sui livelli di responsabilità o sullo scarica barile. I cittadini vogliono l’acqua. Sul fronte politico il conflitto è tra maggioranza e opposizione sui livelli di responsabilità. Per il Consigliere comunale Leonardo Trento (opposizione) occorre un atto di chiarezza da parte dell’Amministrazione comunale:«Siamo costretti quotidianamente a comprare l’acqua da privati. C’è in atto una vera e propria guerra del mercato dell’acqua, se hai i soldi l’acqua arriva altrimenti se aspetti l’autobotte comunale resti senza».

 

Per la Giunta Municipale c’è chi politicamente strumentalizza il tema dell’emergenza idrica. Gli amministratori parlano di comprensibile rabbia della popolazione, e ribadiscono come già spiegato dall’ente gestore Sorical, che l’amministrazione in carica non aveva e non ha alcuna responsabilità di nessun tipo rispetto a quanto sta accadendo. Si tratta di «una oggettiva scarsa disponibilità della risorsa idrica che deriva dalla siccità e dai prelievi non autorizzati sui fiumi Lese e Cannavò».