I carabinieri hanno rinvenuto l’arsenale occultato sotto un fusto metallico. Nei guai anche due congiunte
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Nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi, condotto unitamente ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, i carabinieri della Tenenza di Rosarno, il pomeriggio dello scorso 5 febbraio, hanno tratto in arresto Serafino Gentile, 56enne rosarnese ed il figlio Giuseppe, di anni 24, responsabili in concorso del reato di detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine e di munizionamento anche da guerra.
I militari, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione in campagna dei due situata in Contrada Testa dell’Acqua, hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, un fucile calibro 12 illegalmente detenuto, avvolto in un telo e custodito all’interno di una busta di plastica, e 464 cartucce di diverso calibro. Il tutto custodito in un involucro termo-sigillato con nastro isolante ed occultato sotto un fusto metallico di colore rosso.
L’intervento tempestivo nel casolare da parte dei militari ha scongiurato il tentativo di occultamento delle armi e delle munizioni da parte di P.S., 50enne, e P.S. 45enne, entrambe originarie di Rosarno, rispettivamente madre e zia di Giuseppe Gentile, le quali prima dell’arrivo dei militari dell’Arma avevano tentato di muovere il materiale, al fine di rendere difficoltoso il rinvenimento da parte dei militari. Le donne dovranno rispondere quindi di favoreggiamento personale mentre per gli uomini sono scattate le manette e sono stati condotti presso la casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà.