Pochi giorni fa, la cagnolina che le volontarie dell’Enpa hanno chiamato Rosa è stata investita di sera, per ben due volte, sulla strada statale 18.
Le forze dell’ordine presenti hanno certificato come nessuna delle auto si fosse fermata dopo l’investimento. Una volta arrivato il veterinario reperibile lo stesso dichiarava che «il cane non presenta urgenza di ricovero e puó essere trasferito in canile».

Le volontarie Enpa allora lo hanno preso in custodia poiché l’Asp di Vibo Valentia non prevede, neanche per le emergenze, un ricovero in clinica, essendo anche sprovvisti di canile sanitario provinciale.
Portata in una clinica veterinaria privata della zona, a Rosa viene diagnosticato un bacino fratturato, un forte stato di shock e ipotermia. Oggi Rosa non è ancora fuori pericolo ed è ricoverata nel Centro Veterinario Mera di Nicotera.

La legge è chiara

La Legge 120 del 2010 sulle “Disposizioni in materia di sicurezza stradale” ha introdotto un’importante disposizione a tutela dei diritti degli animali.

L’articolo 189, comma 9 bis, del Codice della Strada, prevede oggi che “L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o piu' animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Chiunque non ottempera a tali obblighi è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559”. La condotta del conducente può diventare inoltre reato penale se a causa dell’incidente l’animale muore.

L’articolo 544bis del codice penale recante “Uccisione di animale” prevede una pena di reclusione da 4 mesi a due anni; Inoltre, se dall’omissione di soccorso non derivi la morte ma il ferimento dell’animale, l’articolo 544ter del codice penale qualifica tale azione come “maltrattamento” e la punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da cinquemila a trentamila euro.

Enpa Pizzo: «fate le segnalazioni, anche anonime»

Le volontarie Enpa Pizzo, in una loro nota stampa, invitano i cittadini che in casi come quelli della cagnolina Rosa debbono adempiere il loro obbligo di avvisare sempre le forze dell’ordine che a loro volta saranno obbligate a mandare il veterinario reperibile dell’Asp.

«L’Enpa di Pizzo rimane sempre a disposizione per segnalazioni di maltrattamenti, omissioni di soccorso, omissioni delle istituzioni e garantisce il vostro anonimato esponendosi come associazione. Il soccorso non si nega a nessuno, umano o animale» scrivono le volontarie.