Tre assoluzioni e quattro condanne per i sette imputati, giudicati con rito abbreviato coinvolti nell’operazione “Romanzo Criminale” condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia su disposizione della Dda di Catanzaro e diretta contro il clan Patania di Stefanaconi. Sono crollate le accuse per Antonio Sposato, Rosalino Petitto e Alex Loielo scagionati da tutte le accuse dal gup distrettuale di Catanzaro Assunta Maiore. Condannati invece Toni Mazzeo a due anni, otto mesi di reclusione e tremiladuecentoventi euro a titolo di multa, Daniele Bono (collaboratore di giustizia) dovrà scontare due anni e quattro mesi, Damiano Caglioti quattro anni e otto mesi, Riccardo Cellura, due anni otto mesi e il pagamento di una multa pari a tremiladuecentoventi euro. Caglioti e Vono sono stati condannanti a risarcire il Comune di Stefanaconi per un importo di 40mila euro, nei confronti della Provincia dovranno sborsare 20mila euro e 10mila all’associazione antiracket, tutti e tre costituitisi parte civile nel processo. Per gli altri quattordici imputati, che hanno optato per il rito ordinario è in corso il dibattimento davanti al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Si tratta dei fratelli Salvatore, Saverio, Giuseppe, Nazzareno, Andrea e Bruno Patania; la loro madre, Giuseppina Iacopetta, ritenuta al vertice della cosca dopo l’uccisione del marito, il boss Fortunato Patania durante la faida con i Piscopisani; Cosimo e Caterina Caglioti; Nicola Figliuzzi; Cristian Loielo; Alessandro Bartalotta; Francesco Lo Preiato; l’ex maresciallo dei carabinieri Sebastiano Cannizzaro e l’ex parroco di Stefanaconi don Salvatore Santaguida. Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione mafiosa, usura, estorsione, danneggiamento, porto, detenzione e cessione di armi anche da guerra, possesso di segni distintivi contraffatti e favoreggiamento personale, commessi in concorso e con l'aggravante delle modalità mafiose.

 

Gabriella Passariello