La tragedia in mare

Fiaccole e lacrime, Roccella omaggia le vittime del naufragio al largo della Calabria

VIDEO | A guidare la processione dolorosa il vescovo cattolico, l’Imam mussulmano e il pope ortodosso. La città del Reggino si ferma per un momento di preghiera condiviso

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di Vincenzo Imperitura
23 giugno 2024
06:40

C’è una croce scarna, costruita con il fasciame di un barcone approdato nella Locride negli anni passati, ad aprire il corteo silenzioso che percorre il lungomare di Roccella fino al porto, ultimo approdo di un viaggio tragico costato (almeno) 60 vittime. Il vescovo cattolico, l’Imam mussulmano, il pope ortodosso: solo loro che guidano il passo lento di una processione dolorosa che ha portato fino alla banchina nord del porto delle Grazie, i tanti cittadini della zona che hanno voluto ricordare l’ennesima strage migrante avvenuta sull’uscio di casa.

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Una commemorazione molto partecipata con i volontari della Croce rossa – i più coinvolti in queste ore di lavoro continuo e straziante – in prima fila e i sindaci della zona appena dietro. E poi boy scout, associazioni, attivisti, amministratori, rappresentanti della comunità islamica e tanta gente comune – solo dai banchi del governo regionale non si è visto nessuno – in fila ordinata alla luce delle fiaccole.


Una processione ordinata che era iniziata con un momento di preghiera condiviso dalle diverse comunità religiose presenti e che è arrivata sulle banchine del piccolo porto turistico di Roccella, da anni punto di arrivo di tante carrette del mare in viaggio dal Medio Oriente. Ed è proprio a due passi dal tendone che lunedì ha accolto gli undici sopravvissuti di questo viaggio della speranza spezzato a più di 100 miglia dalla Calabria, che la manifestazione si è chiusa con il sindaco di Roccella, Zito che si è rivolto direttamente alla piccola Laryn – la bimba di 10 anni ricoverata a Locri che durante il viaggio ha perso tutta la sua famiglia – spronandola in futuro a difendere la scelta dei suoi genitori di intraprendere quel viaggio finito tragicamente, contro chi continua a puntare il dito contro le masse di disperati che ogni giorno attraversano il Mediterraneo su barconi scassati e sovraccarichi alla ricerca di un futuro migliore.

Con la deposizione di una corona di rose bianche davanti al tendone sulla banchina nord, e con un corteo di 26 bambini – tanti quanti quelli portati via dal mare una settimana fa – con palloncini bianchi in mano, la manifestazione si chiude.

 

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