Secondo l’accusa, la coordinatrice dell’ufficio gip avrebbe rivelato al penalista, suo marito, di un’indagine su un assistito del coniuge
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Tre anni di calvario giudiziario, la gogna mediatica e l’onta della misura cautelare. Nella giornata di ieri, però, l’assoluzione che ridà dignità a un avvocato del foro di Palmi, Innocenzo Sapone (difeso dagli avvocati Fortunato Schiava e Roberta Coriani) e a sua moglie Sandra Matullo (avvocati Schiava e Sissi Barone), coordinatrice dell’ufficio gip-gup del tribunale di Palmi.
Alla fine della camera di consiglio, il gup Manuela Morrone ha assolto i due imputati dall'accusa di rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento, rigettando la richiesta di condanna a 1 anno di reclusione formulata dall’ufficio di procura.
Era la mattina del 21 dicembre 2018 quando Sapone e la Matullo venivano arrestati e posti agli arresti domiciliari. L’accusa molto pesante: una funzionaria del tribunale di Palmi avrebbe rivelato illecitamente al marito avvocato notizie sulle indagini di un assistito del coniuge che a sua volta le avrebbe comunicato all'interessato.
Si trattava, appunto, della coordinatrice delle cancellerie dell'ufficio gip-gup del tribunale di Palmi, Sandra Matullo e dell'avvocato Innocenzo Sapone (detto Pino).
Secondo la procura, dalla lettura congiunta dei tabulati telefonici e delle intercettazioni era emerso che la funzionaria, che per la sua carica aveva la disponibilità dei fascicoli delle intercettazioni, informava illegalmente Sapone delle intercettazioni di un suo assistito e l'avvocato informava il proprio cliente.
Da quanto emerso dal processo in abbreviato, però, le cose non sarebbero andate così. Nel dibattimento, infatti, è emerso che la Matullo si trovava in ferie nei giorni in cui sarebbe stata rivelata quella notizia. Non solo: non c'erano messaggi, né telefonate tra i due coniugi che confermassero la tesi di accusa.
Tra l'altro, il decreto del gip che autorizzava le intercettazioni del cliente era già nella disponibilità della procura il giorno prima di quello incriminato, quindi non poteva essere più nell’ufficio gip.
Nessuna «gestione familistica dell’ufficio gip», quindi, per il gup del tribunale di Palmi che ha deciso di assolvere l’avvocato Sapone e la dottoressa Matullo da ogni accusa.