È soddisfatto ma rammaricato Antonio, questo il nome di fantasia che gli abbiamo dato. Pochi giorni fa ai nostri microfoni aveva denunciato il fatto di essersi visto rifiutare una visita medica in Nefrologia, ben prima dell’ordinanza regionale, a causa del Covid.

Così recitava anche una scritta appostagli a penna sulla sua prenotazione. Eppure, ci aveva raccontato allarmato, i dati delle sue analisi non erano buone, c’era il rischio di dialisi, cosa che avrebbe fatto presente al medico di turno in ospedale, salvo vedersi fare spallucce ed essere rimbalzato al medico di base anche per il rinnovo del piano terapeutico.Ovviamente cosa non praticabile.

Il giorno dopo il nostro articolo e servizio tg Antonio è stato contattato tramite l’associazione che ci aveva segnalato il suo caso, il Coordinamento Sanità 19 marzo, ed è stata fissata una visita immediata, avvenuta infatti questa mattina.

Dispiace però pensare che per avere un diritto costituzionalmente garantito non sia la prima volta che i cittadini debbano ricorrere alla denuncia mediatica. Dare voce a chi non ne ha fa parte del nostro mestiere ed essere riusciti a fare avere la visita specialistica che attendeva al signor Antonio, 55 anni e reni malandati, ci fa piacere, ma saremmo stati ancora più soddisfatti se non ci fosse stato qualche intoppo ancora sconosciuto che ha fatto sì che la visita gli fosse negata per norme anti Covid ancor prima che entrasse in vigore l’ordinanza del presidente facente funzioni Spirlì.