A dare tutte le risposte ai genitori che si accingono ad intraprendere il percorso delle adozioni nazionali e internazionali ci pensa il corso del progetto Confido in partenza dal prossimo 9 aprile, organizzato dal Forum delle associazioni familiari e a Reggio Calabria dal centro comunitario Agape.

Dieci regioni del paese tra cui la Calabria coinvolte in un progetto per raccontare ai genitori il percorso di avvicinamento alle adozioni nazionali ed internazionali. Il progetto Confido continua. Dopo la grande partecipazione al corso “affido: un affetto in più per crescere”, si ricomincerà tra qualche giorno con il percorso di adozione.

Come chiarisce Giulia Melissari, coordinatrice Calabria del progetto Confido «Non si tratta solo di un corso di formazione ma molto di più, si daranno alle coppie gli strumenti necessari per conoscere tutte le pratiche per l’adozione nazionale ed internazionale. Ma non solo poiché ci saranno tantissime testimonianze e momenti di confronto». Ci si può iscrivere sul sito internet progettoconfido.it fino all’8 aprile.

L’idea del progetto del Forum Nazione è quella di diffondere la conoscenza delle pratiche di adozione per incoraggiare almeno duemila famiglie ad intraprendere tale percorso, favorendo al contempo una maggiore sensibilizzazione sul tema. Promuovere l’adozione non significa proporre un’alternativa alle famiglie d’origine che non ce la fanno ma al contrario può tradursi nella possibilità di fornire una risposta immediata e coraggiosa di accoglienza ai casi di abbandono. Arricchire le proprie conoscenze sul tema, ascoltare le esperienze delle famiglie adottive può contribuire ad acquisire maggiore consapevolezza sui lati positivi o le possibili difficoltà legate all’adozione che potrebbero presentarsi. 

Il centro comunitario Agape insieme al Forum regionale Calabria seguirà questo percorso fino al termine, previsto per l’11 giugno.

«Vogliamo lanciare una grande sfida – spiega Mario Nasone, presidente Agape – far sì che l’adozione nazionale ed internazionale, riprenda la sua centralità. In questi ultimi anni c’è stato un crollo di domande, sia nazionali che internazionali. Ed è un segno negativo che con la pandemia si è ulteriormente aggravato. Insieme alle associazioni con le quali collaboriamo vogliamo lanciare questo messaggio che l’adozione è un gesto d’amore, un vero e proprio servizio all’umanità, come ha detto Papa Francesco in questi giorni “è la cosa più importante da fare”.  Rilanciamo il tema per ricordare a chi non ha figli che non c’è solo la procreazione assistita, che non sempre centra l’obiettivo. E poi ci sono tante famiglia che nonostante abbiano figli decidono di adottare. Il progetto vuole preparare le coppie che si vogliono aprire a questa dimensione».