Passa agli arresti domiciliari fuori provincia, l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo, 64 anni, coinvolto nell’operazione Rinascita-Scott ed attualmente sotto processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia avendo chiesto ed ottenuto il giudizio immediato. La decisione di scarcerare Salvatore Rizzo è del Tribunale del Riesame di Catanzaro in accoglimento di un’istanza degli avvocati Guido Contestabile, Giuseppe Spinelli e Domenico Ceravolo.

 

Per il Riesame le esigenze cautelari possono essere adeguatamente garantite anche attraverso la detenzione domiciliare non a Nicotera, però, bensì a Polistena in altra abitazione. Salvatore Rizzo è accusato del reato di associazione mafiosa e per la Dda di Catanzaro farebbe parte a pieno titolo del clan Mancuso, anche se il Riesame ha riqualificato il reato in concorso esterno in associazione mafiosa sottolineando i molteplici controlli sul territorio di Rizzo con «soggetti riconducibili alla consorteria dei Mancuso e quindi la sua vicinanza ad ambienti mafiosi».

 

Salvatore Rizzo viene ritenuto dagli inquirenti già vicino al boss Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, avrebbe assicurato «la penetrazione dell’organizzazione nell’acquisizione e gestione di attività imprenditoriali, soprattutto nel campo ricettivo (come nel caso del Villaggio Valtur di Nicotera)». Èinoltre accusato di aver aiutato il boss di Limbadi Luigi Mancuso a nascondersi e muoversi sul territorio nel periodo in cui lo stesso si era sottratto all’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale. Come ricostruito dai carabinieri, Salvatore Rizzo, oltre che sindaco, è stato anche vicesindaco e assessore del Comune di Nicotera, nonché consigliere comunale e membro del Comitato pro Marina di Nicotera. Ma, soprattutto, ha ricoperto la carica di consigliere provinciale di maggioranza (Udeur) a Vibo Valentia sia con presidente Gaetano Ottavio Bruni che Francesco De Nisi.

 

Il nome Salvatore di Salvatore Rizzo emerge poi anche nell’inchiesta del Ros denominata “Purgatorio” (richiamata ora dall’indagine “Rinascita”) in quanto indicato come persona coinvolta nella gestione del villaggio Beach Village – Venta Club di Nicotera Marina poiché la moglie, Addario Angela Maria, era socia accomandataria unitamente a Buccafusca Santa (accomandante), convivente (deceduta nel mese di aprile 2011) di Mancuso Pantaleone, inteso “Scarpuni”, nella Helios sas con sede in Nicotera Marina c.da Gagliardi. Come noto, Santa Buccafusca è deceduta ingerendo acido muriatico. Qualche giorno prima aveva contattato i carabinieri per collaborare con la giustizia per poi però ritornare sui propri passi.