Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera Fabio Maragucci (Uilpa Vigili del fuoco) che ricorda Peppe Gattuso, capo squadra in forza al Comando di Reggio Calabria, scomparso prematuramente:

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Non è vero che il pompiere paura non ne ha ma, anzi, fa sempre parte della sua vita, in servizio e non.
Convive quotidianamente con la paura di non tornare a casa, con la paura di affrontare l’ignoto e, soprattutto, con la paura di poter perdere qualcuno caro.
Quello che però contraddistingue il Vigile del Fuoco è la consapevolezza di aver scelto di combattere la paura, di combatterla quotidianamente, così come recita un versetto della preghiera a Santa Barbara - “un giorno senza rischio non è vissuto, poichè per noi credenti la morte è vita, è luce” - e spesso, come accade da un po’ di tempo a questa parte, siamo costretti a combattere contro quei mali definiti incurabili e che non ti lasciano scampo, che annientano totalmente il tuo essere.
Al Vigile del Fuoco però, niente e nessuno potrà mai togliere la dignità di combattere a testa alta fino alla fine!


Questo è quello che ha fatto Peppe Gattuso, Capo Squadra in forza al Comando di Reggio Calabria.
Combattere con dignità contro un male che non gli ha lasciato neanche il tempo di svuotare gli armadietti e di salutare personalmente tutti i colleghi e gli amici di una vita.


Il grande “cuore” di Peppe ha smesso di battere in una calda serata di luglio, ma nei ricordi di tutti noi e della sua grande famiglia, rimarrà indelebile il suo modo di essere un caparbio buono, un uomo dai sani principi sia dentro che fuori casa, un uomo dal cuore grande, che dopo oltre 25 anni di onorato servizio, lascia un segno profondo come quello di aver combattuto la buona battaglia e di averci insegnato cos’è il rispetto degli altri e cosa significa donarsi agli altri, senza cambiare neanche quando lo aveva raggiunto la consapevolezza di essere arrivato al traguardo. Uomo pacato e di poche parole, ha sempre lavorato accanto ai colleghi con correttezza e professionalità, da autista prima e da Capo Squadra poi, facendo del proprio mestiere una missione ed una filosofia di vita.


Oggi, numerosissimi i colleghi giunti da tutta la provincia per dargli l’ultimo saluto e per stringersi a cerchio attorno alla famiglia come per proteggerla, mentre un velo di tristezza cala sul Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, come un sipario sull’epilogo di un melodramma già scritto ed il cui copione è dettato solo da una volontà contro la quale non si può e non si deve lottare, perché, come ha scritto Joan Baez, “non si può scegliere il modo di morire. O il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora”.