La dura estate dei dipendenti regionali: senza carta igienica e caffè

Il sindacato Csa Cisal denuncia la mancanza dei prodotti igienici di base. Inoltre il previsto smantellamento dei distributori automatici di snack e bevande costringerebbe tutti a rifornirsi al noto punto di ristoro del piano terra 

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di L. C.
7 agosto 2019
13:49

«Siamo alla frutta. In Regione Calabria la pulizia va “in ferie”. Dal primo agosto ad oggi, nella pressoché totalità dei dipartimenti regionali manca la carta igienica e il sapone liquido. È un paradosso – denuncia il sindacato Csa Cisal – che i dipendenti regionali nel periodo più caldo dell’anno siano costretti a subire un disservizio di questa specie. Il passaggio di consegne fra ditte nella gestione delle pulizie sta ricadendo sui lavoratori regionali impossibilitati a fruire di servizi così elementari. Senza dimenticare il disagio doppio – osserva il sindacato – arrecato ai dipendenti disabili nonché al pessimo biglietto da visita all’utenza esterna che si reca in Cittadella. Non vorremmo che i dipendenti fossero costretti a portarsi la carta igienica da casa».

«Qualcuno pare che già da stamane ci abbia pensato - continua l'organizzazione sindacale -. Prima di arrivare a creare seri problemi igienico-sanitari invitiamo l’amministrazione ad interlocuire con l’azienda affidataria dell’appalto affinché provveda, senza indugio, al ripristino della fornitura di carta igienica e di sapone liquido vigilando con maggiore impegno e parsimonia sull’intero appalto».  


 


Il sindacato, poi, punta il dito anche contro lo smantellamento di distributori automatici di snack e bevande, che dal 10 agosto saranno dismessi. Una decisione che secondo le rappresentanze dei lavoratori pregiudicherebbe la libera concorrenza. «Prima – afferma la Csa Cisal - si poteva scegliere se recarsi presso il noto punto di ristorazione al piano terra della Cittadella oppure usufruire dei distributori automatici. In base alle proprie esigenze, e alle proprie tasche, i dipendenti regionali erano liberi di determinarsi come meglio credevano. Tale libertà di scelta ora non c’è più con l’inconveniente di dover restituire, ad un unico addetto, tutte le “chiavette” dei distributori. Voglia l’Amministrazione trovare una contromisura e ricollocare i distributori automatici di snack e bevande perché è impensabile che i lavoratori debbano fare fino a dieci piani soltanto per avere una bottiglietta d’acqua o un semplice caffè. Anzi sarebbero costretti pure ad usare il badge, risultando così assenti dal posto di lavoro».

 

l.c.

Giornalista
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