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"Alle parole, alle promesse ed ai proclami abbiamo preferito i fatti. E lavorando in silenzio, lontani dalle piazze e dai riflettori mediatici, grazie all'impegno e alla professionalità dell'avvocatura dell'Ente, siamo stati coprotagonisti nella lotta alla mafia accanto alla DDA. Lo abbiamo fatto convinti dell'importanza dell'unità delle funzioni dello Stato, da quella giudiziaria a quella istituzionale, nel contrasto alla criminalità organizzata che è sempre pronta a tentare di svolgere funzioni di sussidiarietà e supplenza soprattutto nei territori poveri e fortemente degradati. La parte già disponibile di questi risarcimenti l'abbiamo inserita nel bilancio dell'Ente".
Lo ha dichiarato Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria a proposito dei tredici milioni di euro accumulati dalla provincia di Reggio Calabria grazie alla sua costituzione di parte civile nei processi contro la 'ndrangheta.
"Su questi risarcimenti milionari –dice ancora il Presidente della Provincia- , Equitalia attuerà le varie forme di ipoteca sui beni che la magistratura ha destinato alla Provincia. Sui patrimoni tolti alle cosche, l'Ente che presiedo si è reso parte attiva a livello legislativo proponendo un emendamento di modifica al codice antimafia. Abbiamo, infatti, chiesto di inserire nell'art.41che la destinazione delle somme di danaro e degli altri beni confiscati vadano agli enti che si costituiscono parte civile e in ragione del quantum risarcitorio ottenuto a conclusione dei processi. Risolveremmo così il fenomeno della lentezza dell'assegnazione da parte dell'Agenzia dei beni confiscati, senza giacenze. Al punto che questo patrimonio economico, rispetto alla tipologia, potrà essere utilizzato a fini istituzionali ( in caso di immobili eliminando ingenti somme di locazione passiva) o darlo in concessione per forme di partenariato con cooperative, agevolando così l'aumento dei livelli occupazionali".
"La lotta alla 'ndrangheta - dice ancora il Presidente della Provincia di Reggio Calabria – si fa anche con gli strumenti giudiziari. Ma questo non basta per sradicare un fenomeno sempre più pervasivo e che spesso coinvolge trasversalmente appartenenti ai veri segmenti della nostra società. Immaginiamo se in un processo contro la criminalità organizzata ci fosse una maggiore sensibilità nella costituzione di parte civile. In questo impegno ognuno dovrà fare la propria parte per restituire alle comunità, vessate e penalizzate nello sviluppo da parte di una minoranza di persone affiliate alla 'ndrangheta, risorse acquisite illecitamente per farle diventare patrimonio di tutti. Per far questo, occorre 'quell'idem sentire di tutti' - come affermava due secoli fa Jean Jacques Rousseau -, con coraggio e ottimismo, altrimenti il male rimane e si trasforma in potere logorante la civiltà".