Reggio, centro per malati terminali a rischio chiusura: «Chi rema contro?»

VIDEO | L’Asp non ha rinnovato il contratto alla struttura che gestisce 40 pazienti per circa 2 milioni di euro l'anno. Lanciato un appello alla terna commissariale affinché il centro di cure palliative possa continuare a operare. In pericolo anche 50 posti di lavoro

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di Angela  Panzera
10 luglio 2019
14:43

«Vogliamo continuare ad assistere i nostri pazienti reggini, ma ci devono essere le giuste condizioni». È un grido di aiuto quello lanciato oggi da Vincenzo Trapani Lombardo, presidente del consiglio di amministrazione della fondazione “Via delle stelle” che gestisce l’ “Hospice” centro di cure palliative e di assistenza ai malati oncologici, durante la conferenza stampa in cui è stato annunciato che se l’Asp reggina, non provvederà a siglare il contratto, dal 15 luglio non potranno più accogliere altri malati. Sarebbe una perdita enorme, in termini professionali e umani, per l’intero comprensorio  provinciale poiché oltre a rappresentare un punto di eccellenza sanitario, come pochi, vorrebbe dire che le Istituzioni preposte alla tutela del cittadino lasciano davvero da soli i pazienti in stato terminale e soprattutto le loro famiglie, già provate dalle terribili malattie dei loro cari.

 


50 persone rischiano il posto di lavoro

«Non vogliamo fare polemiche con l'Asp, in cui abbiamo fiducia- ha continuato Trapani - ma siamo senza contratto e fino ad ora siamo andati avanti grazie alle donazioni se non ci fossero state avremmo già chiuso a gennaio». 50 persone, tra operatori , infermieri, assistenti e personale vario, rischiano il posto di lavoro e gli stessi non vengono retribuiti da mesi e nonostante tutto svolgono con abnegazione e dignità i servizi.  «Il paziente viene da noi su suggerimento dell’Asp, la stessa azienda che dovrebbe pagare per le nostre prestazioni.  Non stiamo parlando di chirurgia plastica, ma di malattie terminali, quindi garantire assistenza ai malati è un obbligo morale e umano. Noi del consiglio di amministrazione- continua Trapani- prestiamo la nostra attività per spirito di servizio, in maniera assolutamente gratuita. Un servizio che chiede un notevole sforzo oltre che tempo e, a volte, anche un dispendio economico. Arrivati a questo punto, il consiglio di amministrazione è pronto a cedere, a chiunque sia in grado di gestire con lo stesso livello di eccellenza, la struttura. L’importante che una realtà di eccellenza come questa non venga cancellata con un colpo di penna».

La gestione dei 40 pazienti

Al momento la gestione annuale dell`Hospice di Reggio Calabria costa complessivamente circa 2 milioni di euro con un personale di 50 unità e una gestione di circa 40 pazienti. «Per questo chiediamo alla commissione straordinaria dell’Asp un incontro urgente e inoltre, poter firmare il contratto per il 2019 e regolarizzare tutta la situazione pregressa, riconoscendo il debito e avviare un piano di rientro». Trapani Lombardo però non le manda a dire. È stanco di dover continuamente a lottare contro un sistema che da troppo tempo ha perso il suo vero obiettivo. «Temiamo – ha concluso- che ci siano forze occulte che remano contro l'Hospice, perché i fatti descritti dall'Asp di Reggio Calabria non sono reali, ci sono delle inesattezze. Una sorta di ostracismo che non comprendiamo, eppure nel corso degli anni abbiamo avuto anche rappresentanti dell'Asp nel cda della fondazione. Non ci riconoscono determinate prestazioni e manca la forma sul contratto per il 2019. Perché non si vuole risolvere la questione? Qualcuno rema contro?», domande a cui al momento non c’è una risposta e che sicuramente una presa di posizione decisa da parte della terna commissariale di Via Diana potrebbe far comprendere, in un senso o nell’altro. 

 

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