Stessa decisione anche per la dirigente dell'Istituto Piria di Rosarno Maria Rosaria Russo. Erano accusate una di appropriazione indebita e malversazione, l'altra di abuso d'ufficio
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Il Tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato la prescrizione per la presidente dell'associazione antimafia "Riferimenti" Adriana Musella e la dirigente dell'istituto d'istruzione superiore "Piria" di Rosarno Maria Rosaria Russo. La prima, con l'accusa di appropriazione indebita e malversazione, la seconda per abuso d'ufficio, erano state rinviate a giudizio nel febbraio del 2019 su richiesta dell'allora procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni, oggi procuratore generale, e del sostituto Sara Amerio.
Secondo l'accusa, Adriana Musella non avrebbe utilizzato per gli scopi stabiliti fondi ricevuti dagli enti pubblici che ne finanziavano l'attività. In particolare veniva contestato di avere impiegato parte dei fondi che le erano stati erogati per viaggi, pranzi, soggiorni in hotel ed acquisti di beni di consumo.
L'accusa di abuso d'ufficio a carico di Maria Rosaria Russo, oggi candidata civica a sindaca di Gioia Tauro, scaturisce invece dal fatto che la dirigente, nella qualità di responsabile reggente del liceo scientifico di Roccella Ionica, avrebbe acquistato cento copie del libro "Vittime di mafia, nome comune di persona" e 520 di "Quaderni di mafia", volumi pubblicati entrambi dall'associazione "Riferimenti" di cui la stessa dirigente era coordinatrice nazionale del settore Scuola. Il processo, iniziato nell'aprile 2019, era ancora in fase dibattimentale. Essendo i fatti contestati risalenti al periodo tra il 2012 e il 2016, il Tribunale ha dichiarato la prescrizione.