«Mio padre ha 76 anni, con asma bronchiale, soggetto fortemente provato che soffre di gravi crisi sin da bambino. Ieri mattina si è recato al centro vaccinale a palazzo Campanella. Con la mia famiglia lo abbiamo convinto a prenotarsi per i vaccino dopo tanta insistenza, poichè lui non voleva farlo inizialmente. Ha aspettato che mia madre, affetta da gravi patologie, si vaccinasse, timoroso del fatto che potesse lei stessa accusare difficoltà ed avere bisogno di essere accudita. Per fortuna così non è stato. Mia madre ha fatto, lunedì scorso il vaccino Pfizer nello stesso centro, ed è andato tutto bene». Si legge in una lettera in cui la figlia del 76enne denuncia la disavventura vissuta dal padre nell'hub vaccinale di Palazzo Campanella.

«Dopo essersi prenotato il giorno prima, ieri mattina mio padre arriva puntuale al centro - prosegue - come concordato dalla piattaforma. Dopo l’anamnesi gli viene comunicato che il vaccino che dovrà fare è Astrazenaca, timoroso chiede se per la sua patologia è indicato, il medico risponde che è esattamente il vaccino per lui. Dopo qualche titubanza mio padre si sottopone al vaccino Astrazeneca. Una volta terminato si ferma nella stanza per i canonici minuti post iniezione. Ed è qui che, leggendo i fogli che gli erano stati consegnati alla vaccinazione fa una scoperta sconcertante: il vaccino che gli era stato inoculato, secondo il foglio, era Moderna. Cosa assolutamente non vera tant’è che c’era stata una discussione proprio su questo».

«Torna indietro e fa presente la cosa agli addetti ai lavori. Gli viene risposto con leggerezza che si è trattato di un errore  del computer - conclude -, come se fosse una cosa di poco conto. Una cosa di poco conto?  Se al posto di mio padre, che per la professione che ha svolto è stato sempre molto attento e scrupoloso,  ci fosse stata un’altra persona meno attenta che cosa sarebbe successo? Si sarebbe presentata col foglio tra un mese per fare il vaccino Moderna. E con quali conseguenze?»